Plauto

Barry è un tavolo dall’impronta grafica, che indaga sulle percezioni dei propri volumi, tra solidità e leggerezza.

Bice è una sedia snella e a tratti insolita. Nel suo design essenziale spicca uno schienale a sventola, eccesso capace di equilibrare e caratterizzare la sua struttura. 

Sembra quasi un rito. Sedersi, con una luce soffusa, e premere play sullo smartphone. Poi lasciare spazio alle vibrazioni. 

A Superpop piace trasformare la plastica in arte, riciclandola e colorandola.

Da uno schizzo sul foglio è nato un prodotto, ed anche il suo nome: Nami richiama nel lettering l’ispirazione sinuosa del suo basamento, realizzato in legno curvato.

Da uno schizzo sul foglio è nato un prodotto, ed anche il suo nome: Nami richiama nel lettering l’ispirazione sinuosa del suo basamento, realizzato in legno curvato. 

Coque ha un gusto dinamico e ricco di contrasti. Lo specchio è protetto da un guscio in ceramica, dove convivono due finiture opposte: lucido e opaco.

È sempre Soda, ma con la voglia di stare più vicino: puoi estendere la sua superficie abbinandoli tra loro, o creare composizioni ricercate mixando le varie forme.

Albio nasconde un fascino imperiale: la prima versione è nata in Travertino, il materiale preferito dai romani per le loro opere più celebri.

Tototò è un tavolino di tutta sostanza: esclusivamente le mani del suo artigiano riescono a dargli la forma piena e morbida icona del suo design, proponendo un nuovo concetto fluidità nel tuo

Stelo più, stelo meno: qui Soda ha solo due steli e il suo top assume una forma allungata.

Rificolona ha un indole giocosa e creativa, a partire dai materiali: il paralume in polietilene riciclato ruota dialogando con la luce, spruzzato in trasparenza per modellarne la densità.

Albio nasconde un fascino imperiale: la prima versione è nata in Travertino, il materiale preferito dai romani per le loro opere più celebri.

Container ha puntato i piedi per far sentire la sua voce: ora il suo sviluppo è verticale e si chiama UP.

Concediti un respiro: Shiko è tornato. La struttura è la stessa, ma ciò che cambia assieme al nome è sempre la testiera, per celebrare ogni volta una nuova identità.