Mercati Bonus mobili: cosa cambia nel 2023 Testo di Cristina Kiran Piotti Aggiungi ai preferiti Photo Roberto Nickson L'anno scorso il bonus permetteva di usufruire del tetto a 10mila euro per le spese, dal 1° gennaio è sceso a 8 mila euro Dal primo gennaio 2023, e per tutto il 2024, il plafond di spesa detraibile si ridurrà. È stata infatti confermata dalla Legge di Bilancio una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione – ma attenzione: dal primo gennaio il plafond di spesa detraibile è sceso dagli attuali 10mila a 8mila euro. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo: in altre parole la norma prevede una detrazione IRPEF in 10 anni, ed è calcolata su un ammontare complessivo massimo di 10mila euro per l’anno 2022 e di 8mila euro per gli anni 2023 e 2024 (e non 5mila euro, come previsto in precedenza). Cosa si può detrarre? Il bonus comprende i mobili nuovi e grandi elettrodomestici nuovi di varia classe energetica (A per i forni, E per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, F per frigoriferi e congelatori). Tra i mobili, ad esempio, rientrano negli acquisti ammessi letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze. Via libera anche a materassi e gli apparecchi di illuminazione, ma sono esclusi porte, pavimenti, tende e tendaggi e i complementi di arredo. Sono comprese anche le spese di trasporto e di montaggio ma a patto, come vedremo più avanti, che il pagamento avvenga in specifiche modalità. Come accedere Si ha diritto al bonus mobili solo se la spesa è finalizzata ad arredare un immobile sul quale sono stati effettuati lavori di ristrutturazione che godono della detrazione al 50%. Tra i lavori in questione, legati sia a singoli appartamenti sia a condomini, si va dalla manutenzione ordinaria e straordinaria, in particolare interventi di risparmio energetico (ad esempio la sostituzione di una caldaia con una più efficiente della precedente in termini energetici), alla ristrutturazione e al restauro. Ma attenzione, non sono validi gli interventi per il risparmio energetico per i quali si usufruisce già della detrazione del 65%, come l’installazione di pannelli solari o la sostituzione impianti di climatizzazione invernale. Un altro aspetto da non dimenticare è la tempistica: per godere dell’agevolazione i lavori di ristrutturazione o manutenzione devono essere iniziati nell’anno precedente rispetto all’acquisto di mobili e elettrodomestici. Infine, il bonus mobile non è cedibile in caso di vendita dell’immobile, ma non sono previsti limiti riguardanti il numero di volte che si può beneficiare dell’agevolazione: chi esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari, quindi, avrà diritto più volte al beneficio. Il pagamento Occorre effettuare i pagamenti con bonifico bancario, carta di debito o credito. Non è consentito pagare quindi con assegni bancari, contanti o altri mezzi, mentre sono ammessi i pagamenti a rate. È necessario però prestare attenzione a conservare una attestazione del pagamento (ad esempio, la ricevuta del bonifico) e le fatture di acquisto dei beni: vale anche lo scontrino, purché riporti il codice fiscale dell’acquirente e una indicazione della “natura, qualità e quantità dei beni acquistati”. La documentazione va ovviamente conservata anche quanto riguarda il pagamento delle spese di trasporto e montaggio.