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Gli interni delle nuove generazioni tra le pagine delle riviste internazionali

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Gli interni delle nuove generazioni tra le pagine delle riviste internazionali

Chi è la Gen Z, e cosa desidera dal proprio luogo di lavoro? Aspettative, dati e alcune risposte da Forbes, FRAME, Domus, Elle Décor Italia, ArchDaily, The Times e Knoll.

Della Generazione Z fanno parte i nati tra il 1996 e il 2012 (generalmente figli della X, nati invece tra il ‘65 e l’80), utenti degli spazi con esigenze molto diverse, tra chi frequenta ancora le elementari e chi si è da poco affacciato al mondo del lavoro. Una fetta di popolazione che sembra di poco conto ma che invece, riporta Forbes, corrisponde al 40% dei consumatori degli USA. Che approccio di marketing e avvicinamento del cliente prendere dunque in considerazione? La rivista di economia menziona cinque punti da tenere a mente quando si tratta di gen-z, tra cui il fatto che per la gen-z questa è l’”età della trasparenza” delle informazioni, ed il fatto che la brand neutrality non sia più una valida opzione di posizionamento e comunicazione - come nel caso del brand NASCAR che, vietando alle proprie manifestazioni la bandiera confederata americana ha perso alcuni vecchi affezionati ma ha allargato di molto la fanbase degli under-40. Quella della generazione Z è in particolar modo la porzione di popolazione più attenta al tema della sostenibilità ambientale e più informata a riguardo: lo riporta Elle Décor Italia citando i principali movimenti legati alla salvaguardia del pianeta, i cui saldi principi guidano in particolar modo le decisioni in fase di acquisto.

Le aziende, ritiene infatti Archdaily in un’analisi del futuro degli spazi di lavoro, dovranno presto adattarsi alle esigenze della Generazione Z per mantenere un occhio critico e creativo sul mercato. La gen-z è più incline a esprimere le proprie attitudini personali e a rimanere connessa digitalmente, mentre è meno propensa a pratiche collaborative e a creare solide relazioni di persona. Queste caratteristiche fanno sì che, mentre i millennials hanno spinto per ottenere orari di lavoro flessibili e la possibilità di svolgere le proprie mansioni da remoto, la gen-z insisterà di più per la trasparenza salariale, la responsabilità sociale dei luoghi di lavoro e la promozione dello spirito imprenditoriale. I futuri luoghi di lavoro della gen-z avranno quindi funzionalità avanzate di videoconferenza, caffetterie con Wi-Fi gratuito e illuminazione e suono molto curati.

La forza lavoro, in men che non si dica, sarà infatti composta in larga parte dalla gen-z che, secondo il The Times in un pezzo che racconta alcune delle giovani eccellenze nelle grandi compagnie, non si limita a sfidare le decisioni politiche all'interno di una società, ma sfida le norme della vita aziendale stessa, le sue gerarchie e orari.

La Generazione Z quindi arriverà davvero presto negli ambienti di lavoro, rivoluzionandone dinamiche e organizzazioni spaziali: lo sottolinea anche il brand Knoll con un approfondito report sull’argomento che prova ad anticipare stili ed esigenze riassumendo tre punti chiave per il successo di uno spazio di lavoro per la gen-z - prossimità, privacy e tecnologia. I luoghi di lavoro dovranno trovarsi vicino a casa e ai posti frequentati nel tempo libero; dovranno fornire privacy visiva e acustica sufficiente e dovranno essere dotati di strumenti tecnologici adeguati. Infine, sarà fondamentale per la progettazione degli spazi l'adattamento culturale all'organizzazione: questi dovrebbero assumere le forme e gli stili che riflettono la personalità, l'immagine e il marchio dell'organizzazione, pur mantenendo il loro intento funzionale.

In particolare, un focus sul lavoro del numero 144 di FRAME (gennaio-febbraio 2022), rimarca l’importanza di uno scenario futuro con i luoghi di lavoro vicino alla residenza, riprendendo i dati di una ricerca di Accenture di marzo 2021 che evidenzia come il 74% della fascia più giovane dei lavoratori si senta più produttiva e propositiva di persona piuttosto che da remoto. Ma “dal vivo” non significa per forza il ritorno ai grandi Headquarters a cui si sono abituati i millennials, una direzione che si ben coniuga al movimento globale delle città a 15 minuti, dove le attività quotidiane si trovano al massimo ad un quarto d’ora a piedi o in bicicletta - nelle pagine di FRAME seguono alcuni esempi di luoghi di lavoro che soddisfano le esigenze della gen-z.

A settembre, infine, la rivista italiana Domus ha lanciato l’Osservatorio Gen Z in collaborazione con le principali tre università di design in città (Politecnico, NABA e UniMI), analizzando sei principali temi di interesse per la fascia d’età: il design di un mondo post pandemico, la dialettica tra centro e periferia, la natura, la casa ideale, le vetrine e il colore. Ne è scaturita una selezione di lavori e spunti di cui senz’altro la progettazione di domani dovrà tenere conto.

18 febbraio 2022