Storie Scatti d’autore. 3 nuovi libri alla ricerca dell’anima dei soggetti Testo di Patrizia Malfatti Aggiungi ai preferiti Le immagini forti, profonde e comunicative di Paolo Roversi, Stanley Greenberg e Iwan Baan. Che siano ritratti fotografici di arredi, alberi, architetture o persone Incontri Dal rinnovato incontro con Paolo Roversi, l’artista italiano del fashion tra i più affermati a livello internazionale, prende vita un progetto di comunicazione con cui l’azienda-emblema del saper fare italiano si apre a nuovi mondi: quelli dell’arte, della cultura e del lifestyle. Il primo rendez-vous di Incontri è quello tra design e fotografia. “Un incontro intenso, quasi passionale, cordiale, sentimentale”, spiega Roversi, da sempre alla ricerca di quel qualcosa di più profondo nei suoi soggetti. In queste pagine, modelle e pezzi di design, dapprima immortalati in singoli ritratti, poi accostati le une agli altri, danno vita a un’intimità vera, con sembianze oniriche. “Ho cercato di fare più la foto del sogno, dell’idea di quel pezzo, del mood di quel pezzo. Penso che anche gli oggetti abbiano un’anima”, racconta l’autore, regalandoci fotografie di un equilibrio armonioso ed elegante, dove né l’abito né il mobile prevaricano uno sull’altro. E dalle quali si genera una relazione sentimentale. “Quello che cerco sempre di fare nella mia fotografia non è solo una specie di carta di identità o di atlante o di mappa del viso o dei tratti esteriori, ma qualcosa di più profondo. Ho cercato di fare la stessa cosa con gli oggetti, con i mobili”. Ritraendo pezzi-icone come le poltrone Le Club, Jane e Curve e i divani Saint-Germain, Brera e Mondrian ne è nato un racconto, non solo dei singoli pezzi ma di un preciso lifestyle. Quello di Poliform. Titolo: Incontri Fotografie di: Paolo Roversi Introduzione di: Gianluca Longo Pubblicato da Poliform Anno di pubblicazione: 2022 Lingua: inglese Incontri, photo Paolo Roversi Olmsted Trees Un incontro ravvicinato tra il padre degli architetti di paesaggio americani – Frederick Law Olmsted, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita – e Stanley Greenberg, acclamato fotografo newyorchese. L’Emerald Necklace a Boston, il Sistema dei parchi di Chicago, Milwaukee, Buffalo, Rochester e Louisville, oltre all’iconico Central Park a Manhattan, sua prima opera, cofirmata con Carl Vaux, sono solo alcune delle celebri creazioni dell’architetto. Dove l’albero occupa immancabilmente un posto rilevante. Alla pianta e al suo valore incommensurabile, rende omaggio Greenberg attraverso queste 100 fotografie esclusivamente degli alberi originari di quelle aree verdi urbane. Rigorosamente in bianco e nero – scelta cromatica che mette in rilievo forma, luce e texture dei vari soggetti – le immagini sono o decisi primi piani, che indagano le rugosità della corteccia e i nodi dei fusti, o campi lunghi che abbracciano il paesaggio circostante. Scorrono così olmi, querce, faggi, pioppi, tigli, platani, frassini, ginkgo biloba, liriodendri e tanti altri esemplari di specie meno note che sembrano, più che organismi vegetali, creature aliene. Ciascuna con una semplice didascalia in cui si indicano nome, anche latino, luogo e data dello scatto. Tre saggi di esperti in storia, sociologia e architettura del paesaggio intervallano la sequenza fotografica completando questo intimo incontro con l’eredità lasciataci dallo storico architetto. Titolo: Olmsted Trees Fotografie di: Stanley Greenberg Con il contributo di: Tom Avermaete, Kevin Baker, Mindy Thompson Fullilove Casa editrice: Hirmer Anno di pubblicazione: 2022 Pagine: 160 Lingua: tedesco e inglese Kazuyo Sejima Ryue Nishizawa Sanaa 1987-2005 Vol.1 / 2005-2015 Vol.2 / 2014-2021 Vol. 3 A 12 anni inizia a sperimentare con la macchina fotografica regalatagli dalla nonna, nel 2010 vince la prima edizione dell’ambito Julius Shulman Award e, oggi, il quasi cinquantenne Iwan Baan è uno dei fotografi di architettura più acclamati. Etichetta che abbraccia in particolare il modo in cui gli individui, le comunità e le società interagiscono con il costruito, offrendo alle questioni architettoniche un approccio più accessibile e umano. I suoi scatti sono ritratti del contesto, della società e dell’ambiente che gravita intorno all’edificio. Architetti come Rem Koolhas, Herzog & de Meuron, Zaha Hadid, Diller Scofidio & Renfro, Toyo Ito, Morphosis si sono rivolti a lui per inserire i loro lavori in un contesto narrativo e non solo documentaristico. Ora Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, Pritzker Prize 2010, e il loro studio Sanaa, formato nel 1995, hanno deciso di raccogliere l’opera omnia in tre volumi, firmandone la stessa progettazione e affidando il censimento visivo all’obiettivo di Baan. In rigoroso ordine cronologico, vengono passati in rassegna oltre 30 anni di attività: dal 1987, quando Kazuyo Sejima, dopo gli studi alla Japan Women's University e aver lavorato con Toyo Ito, apre il proprio studio, impiegando Nishizawa, allora ancora studente. Tra edifici, piani urbani, interni, arredi, oggetti vari e libri i tre volumi formano non solo una preziosa collezione di lavori e un catalogo ragionato, ma sono un vero e proprio progetto di architettura. Titolo: Kazuyo Sejima Ryue Nishizawa Sanaa 1987-2005 Vol.1 / 2005-2015 Vol.2 / 2014-2021 Vol. 3 Progetto di: Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa Fotografie di: Iwan Baan Casa editrice: Toto Anno di pubblicazione: 2022 Pagine: 672 (in 3 volumi) Lingua: giapponese