Casablanca

Boborelax nasce dalla costola di Bobo e costituisce con questo, un’insolita e curiosa famiglia di arredi essenziali, un esempio di design puro, senza etichetta e senza aggettivi.

Strips letto, dove il rivestimento diventa parte integrante del letto: con una semplice cerniera, il letto viene coperto e rifatto, aggiungendo soltanto il cuscino.

Strips divano-letto, dove il rivestimento diventa parte integrante del letto: con una semplice cerniera, il letto viene coperto e rifatto, aggiungendo soltanto il cuscino.

Disegnato nel 1968, ha guadagnato il riconoscimento del premio Compasso d’oro ed è esposto in vari musei nel mondo, come alla Triennale di Milano, a Tokyo, al Moma di New York, e in altri. 

Bobo, disegnata da Cini Boeri nel 1967, è uno dei primi esempi di sedile monoblocco.

Seguite le linee e le superfici fluide e dolcemente curve, che caratterizzano le poltrone Brigitte. 

Seguite le linee e le superfici fluide e dolcemente curve, che caratterizzano le poltrone Brigitte. 

La poltrona Taboga è un progetto di Cini Boeri, che risale al 1976. 

Taboga, grazie al suo comfort, è stata realizzata anche per l’arredo outdoor.

L’innata semplicità di questo movimento strutturale dona un senso di eterna luminosità, quando viene accoppiata con l’imbottitura della seduta e dello schienale alto.

Yuzu è una poltrona piccola, ma molto comoda, con una grande personalità.

arflex, per celebrare il grande successo del modello Marenco, che dura da 52 anni, ha pensato di realizzare la versione outdoor.

Alba è una libreria per esporre e contenere, dall'eccezionale versatilità compositiva. I ripiani, grazie al fissaggio con un singolo perno, consentono di creare composizioni tonde.

Edo offre un altro tipo di soluzione per il design della seduta, separando il cuscino dalla base.

Arflex sempre impegnata in un costante lavoro di ricerca e di realizzazioni presenta, 9000 di Tito Agnoli, una serie di sedili compatti e variamente articolabili.

“Le radici sono solide, racchiudono forza ed essenzialità. Gli steli e le foglie giocano tra di loro sfiorandosi per poi prendere direzioni diverse.”