Storie Adrianna Glaviano: la sicurezza degli oggetti e l'uovo di serpente Testo di Alessandro Ronchi Foto di Adrianna Glaviano Aggiungi ai preferiti Se il diavolo è nei dettagli, se la mosca al margine della vanitas allude alla transitorietà della materia, spesso un punto dell'immagine è dedicato al rimosso. Nelle fotografie di Glaviano tutto congiura verso quel punto. Bloc Studios with Valentina Cameranesi and Enrico Pompili Valentina Cameranesi vases for Apartamento Magazine "Piscines" project, Paris Valentina Cameranesi vase for SEM Valentina Cameranesi vase for Apartamento Magazine Muzeum Susch Montparnasse Valentina Cameranesi vase for SEM Aubervilliers Bloc Studios with Valentina Cameranesi and Enrico Pompili La Petite Bibliotheque Ronde in Clamart Dr Clark House restaurant La Petite Bibliotheque Ronde in Clamart Les Etoiles d'Ivry, Ivry Sur Seine La Defense Ivry Sur Seine "Piscines" project, Paris "Piscines" project, Paris "Piscines" project, Paris "Piscines" project, Paris C'è sempre qualcosa che non torna nelle fotografie di Adrianna Glaviano e quello che non torna corrisponde a ciò che conta: lo squarcio nell'ordine, nella previsione, nella disposizione o nella simmetria. L'incontro fortuito su un tavolo di dissezione di una macchina da cucire e di ombrello, direbbe Lautremont. È questione di forme e volumi e di semantica: un grappolo di case piccole a fianco di palazzi per cui uno dei due deve essere fuori scala, un mosaico murale tagliato per risultare illeggibile oppure conchiglie pecten che appaiono fuori luogo da una tasca come dal gesto di un prestigiatore. È questione di prospettiva e inquadratura: il tavolo è preso in modo che sembri abnorme rispetto al vaso, le scale distorte perché non portino da nessuna parte che non sia un paradosso escheriano. È pura dinamica perturbante: guardiamo distrattamente le foto di Glaviano e ci appaiono familiari ma più osserviamo, più si delinea l'inquietudine dell'incongruo, la sovversione del mondo, l'uovo di serpente. 29 giugno 2021 Share