Salone Selection Al MAXXI: “Buone Nuove” donne in architettura Testo di Pamela Menichelli Aggiungi ai preferiti Dorte Mandrup, Icefjord Centre, Groenlandia, 2021, Photo Adam Mørk Dallo stereotipo dell’architetto integrale all’affermazione delle progettiste donne, la nuova mostra al MAXXI Un viaggio nell’evoluzione al femminile della professione dell’architetto, dalle pioniere di inizio ‘900 alle archistar di oggi, fino ai collettivi multidisciplinari ed ai grandi studi internazionali guidati da progettiste. Nella mostra “Buone Nuove. donne in architettura”, curata da Pippo Ciorra, Elena Motisi ed Elena Tinacci ed allestita da Matilde Cassani, al MAXXI dal 16 dicembre 2021 all’11 settembre 2022, viene racconta l’evoluzione della figura dell’architetto nell’ultimo secolo con il superamento dello stereotipo del grande maestro carismatico ritratto su una sedia “firmata” con un sigaro in bocca, a favore di una nuova dimensione della professione in cui la presenza femminile si fa sempre più forte. L’affermazione di figure un tempo marginali alla guida dei team progettuali, ha portato a ridefinire gli obiettivi e gli strumenti dell’architettura in relazione a rinnovati concetti di creatività e innovazione. In questo contesto, Pippo Ciorra, curatore della mostra ha spiegato: “L’architetto integrale era una figura demiurgica degli anni 20, che doveva raccogliere su di sè tutte le spinte e le energie che provenivano dall’ambiente per tradurle poi in un progetto. Oggi l’architetto deve saper dialogare con le diverse condizioni che lo circondano: dalle persone alle comunità, dagli scienziati ai tecnologi. Invece del singolo autore che firma, funzionano meglio dunque le compagini formate da collettivi o da donne che hanno una sensibilità più attenta a quello che è il mondo contemporaneo. Consideriamo una mutazione in corso nella figura dell’architetto che definirei in “transizione” e che si sta evolvendo adattandosi al contesto sociale”. Art_Itsuko Hasegawa, Yamanashi Fruit Museum, Yamanashi, 1995 © Mitsumasa Fujitsuka, Courtesy Itsuko Hasegawa Quattro aree tematiche intitolate: Storie, Pratiche, Narrazioni, Visioni insieme all’installazione UNSEEN di Frida Escobedo che ha rivisitato un lavoro di Anni Albers, caratterizzano un’esposizione improntata tutta al femminile. Da Signe Hornborg la prima donna al mondo a laurearsi in architettura a Helsinki nel 1890, a Zaha Hadid la prima architetta a ricevere nel 2004 il prestigioso Pritzker Prize; da Norma Merrick Sklarek, la prima afroamericana ad avere accesso alla professione nel 1954, passando per le icone del design modernista come Charlotte Perriand e Eileen Gray, fino agli esponenti del panorama dell’architettura contemporanea quali Elizabeth Diller e Kazuyo Sejima o le emergenti Francesca Torzo e Lucy Styles, già presenti nella collezione del MAXXI Architettura. Nella sezione della mostra “Storie”, le protagoniste sono ottantacinque architette, progettiste che nel corso del ‘900 hanno segnato la crescita e l’evoluzione della professione. Tra queste Phyllis Lambert e Lina Bo Bardi, tra le più significative e rivoluzionarie del ‘900, le cui storie sono raccontate attraverso documenti, fotografie, carteggi e modelli posti su 8 tavoli/isola che suddividono lo spazio in 11 “stanze”. La sezione “Pratiche” offre invece uno sguardo sul paesaggio internazionale dell’architettura contemporanea attraverso il lavoro di 11 architette ciascuna delle quali è presentata tramite video, modelli, fotografie ed installazioni. Inoltre la natura artistica emerge nei lavori di Elizabeth Diller, che presenta la celebre installazione Bad Press, e in quelli di Mariam Kamara, architetta nigeriana nominata dal New York Times tra le 15 Creative Women of Our Time che ha realizzato per la mostra l’installazione Room for introspection, una stanza nera in cui affiorano elementi della sua cultura. Elena Motisi ed Elena Tinacci, curatrici della mostra hanno affermato: “Buone Nuove è per il MAXXI una mostra importante, che ci consente di proseguire nel nostro intento di raccontare un universo architettonico in evoluzione e di promuovere le energie migliori. Tre i temi che vorremmo sottolineare: il primo è il crescente processo di liberazione del mondo professionale dell’architettura da pregiudizi e abitudini che spesso hanno frenato l’affermazione delle donne e di altri soggetti “non-standard” come collettivi, coppie, formazioni aperte. Il secondo riguarda l’impressione che l’allargamento della platea professionale, nel senso della gender equality, contribuisca positivamente alla capacità dell’architettura di rispondere alle urgenze del presente. L’ultimo punto, infine vede l’Italia, luogo dove sono presenti molte donne tra i migliori progettisti emergenti, come un esempio avanzato di questa trasformazione”. Ad arricchire ulteriormente il percorso espositivo della mostra la sezione “Narrazioni” caratterizzata dai volti e dalle voci di importanti personaggi del mondo dell'architettura, di quello accademico e della ricerca. Si tratta di dodici interviste realizzate dal collettivo Mies.TV; mentre la sezione “Visioni” offre una riflessione sul rapporto tra identità di genere e spazio, raccontata attraverso 5 video prodotti nell’ambito del programma Future Architecture Platform, una rete di 27 istituzioni europee che ogni anno coinvolge giovani creativi in attività ed eventi in tutta l’Europa. Denise Scott Brown, Las Vegas Style, 1966, photograph by Robert Venturi © Venturi Scott Brown and Associates Lucy Styles, Home Sweet Home, YAP Rome at MAXXI 2020. Credit: Valentina Vannicola, Courtesy of MAXXI Studio Gang. Gilder Center, New York. Credit: StudioGang 16 dicembre 2021 – 11 settembre 2022 MAXXI - Via Guido Reni, 4a, 00196 Roma da martedì a venerdì ore 11 – 19 / sabato e domenica ore 11 – 20 / lunedì chiuso Curatori: Pippo Ciorra, Elena Motisi, Elena Tinacci Progetto di allestimento: Matilde Cassani www.maxxi.art | #buonenuove