Sostenibilità Allestimenti più sostenibili, l’intervista a Spazio META Testo di Teo Sandigliano Aggiungi ai preferiti Ritratto © META, Photo by Delfino Sisto Legnani Che fine fanno i materiali per allestire fiere, sfilate e mostre? A Milano esiste Spazio META, che li raccoglie, pulisce e prepara per la vendita e insegna a tutti a conoscere il proprio impatto ambientale. Quando si parla di grandi eventi, uno degli aspetti importanti che è sempre stato considerato poco, almeno fino al “supersalone”, è quello dell’impatto ambientale, non solo a livello energetico, ma anche rispetto il riciclo e riutilizzo dei materiali per allestire al termine dell’evento. La maggior parte delle volte, infatti, questi vengono semplicemente gettati. Fortunatamente, negli ultimi anni questo tema è finito sotto i riflettori e Milano ha il primo esempio innovativo di riutilizzo di questi materiali, Spazio META, fondato da Martina Bragadin, Margherita Crespi e Benedetta Pomini. META © META, Photo by Delfino Sisto Legnani Benedetta, Margherita e Martina. Da dove nasce l’idea e come ha preso vita Spazio META? Di cosa si occupa lo Spazio? META nasce per contrastare il processo di sovra-produzione di rifiuti nell’ambito di allestimenti, offrendo un servizio di selezione e ritiro del materiale utilizzato. Operando nell’ambito della progettazione e realizzazione di allestimenti legati al mondo dell’arte, della moda e del design, volevamo creare un sistema di riuso sostenibile che contrastasse l’esistente ciclo di produzione, consumo e smaltimento. Con sede a Milano, nel quartiere Bovisa, META è oggi anche uno spazio fisico aperto, un magazzino di oltre 400 mq, provvisto di un laboratorio per le lavorazioni. Una volta arrivati nello spazio, i materiali provenienti da allestimenti effimeri quali saloni, sfilate, mostre ed eventi, sono raccolti, puliti, inventariati per essere esposti al pubblico per la vendita. Acquistabili al peso o al pezzo, a seconda della tipologia, sono accomunati da tariffe solidali che tengono conto della loro provenienza e delle diverse caratteristiche tecniche. Come reperite i materiali e come funziona questo circolo virtuoso? Il servizio di raccolta di META è gestito in collaborazione con una società di logistica; parallelamente, proponiamo ai nostri fornitori degli accordi studiati per potersi adattare di volta in volta alle diverse casistiche, con costi e tariffe adeguate alle differenti modalità di ritiro. Inoltre, per garantire la massima efficienza e flessibilità, sin dalle fasi di pre-produzione META offre un servizio di assistenza per valutare, anticipatamente e insieme a fornitori e clienti, lo stato e i volumi dei residui prodotti in loco e quelli dei materiali recuperabili. Per noi non si tratta solo di riutilizzare i materiali ma di creare un circolo virtuoso in cui il fornitore ha servizi su misura ed è portato a seguire un riciclo sostenibile. Allo stesso modo il cliente finale ha la garanzia di utilizzare materiale usato, ma di qualità, quindi con costi più contenuti e soprattutto un minore impatto ambientale. META © META, Photo by Delfino Sisto Legnani Quando parliamo di impatto ambientale e sostenibilità non ci rendiamo conto che possono essere tematiche complicate per clienti e buyers. Voi però oltre a spazio per la vendita e laboratorio, siete anche uno spazio per la formazione, giusto? Come mai questa scelta? Oltre all’attività di recupero e vendita, nei prossimi mesi META inaugurerà una serie di laboratori e workshop da svolgere in collaborazione con artisti e designer. Siamo convinte che educare a conoscere e calibrare il proprio impatto ambientale sia fondamentale per il futuro di tutti noi. Crediamo fortemente nelle nuove generazioni, nel loro potenziale, e in una più matura ed equilibrata consapevolezza per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse esistenti. Per questo stiamo organizzando un percorso di workshop che nascono dall’osservazione dei punti deboli e delle criticità della realtà nella quale viviamo, per proporre soluzioni sostenibili e alternative di (ri)utilizzo dei materiali. Ci piacerebbe assimilare tutte le pratiche di valore che vediamo germogliare intorno a noi, poterle radunare insieme in laboratori e progetti fondati sul riuso, sperimentare nuove opportunità di ricerca e progetto a partire per esempio dallo studio di materiali alternativi ricavati dall’assemblamento di scarti. Non da ultimo, teniamo molto a creare un senso di appartenenza intorno al nostro progetto, aprendo Spazio META a chi già ci conosce ma anche e soprattutto a chi, con diversi punti di vista e conoscenze specifiche, abbia voglia di condividere le proprie buone pratiche ed esperienze, per metterle a disposizione della comunità. Cosa ne pensate invece di questo “supersalone”? Una delle tematiche chiave era la sostenibilità e l’allestimento stesso era stato pensato per avere un impatto ambientale minimo. In vista degli appuntamenti di aprile 2022, secondo voi sarà una ripartenza “green”? Questo “supersalone” a noi è servito per muovere un primo passo all’interno di un sistema che si muove e opera secondo dinamiche molto particolari. Grazie all’invito di BASE, ma soprattutto per merito del caro vecchio “passaparola”, siamo riuscite ad entrare in contatto con nuove realtà, a raccontare il nostro servizio ed il suo funzionamento, e a porre le basi per futuri progetti e collaborazioni. Sarà una ripartenza green? Noi ce lo auguriamo. Dal canto nostro stiamo portando avanti una campagna di sensibilizzazione con tutti i nostri fornitori, sia per quanto riguarda i materiali e gli elementi già presenti nei loro magazzini sia per quanto riguarda la progettazione e produzione di nuovi allestimenti. Sino ad ora la risposta ci è sembrata entusiasta, e di questo siamo davvero felici. 22 settembre 2021 Share