Storie Arclinea. Una storia lunga quasi un secolo Aggiungi ai preferiti Italia, design Antonio Citterio, 1988 Dal 1925, ha attraversato epoche e rivoluzioni sociali. La cucina continua a essere il cuore della casa, in Italia e non solo. La cucina è il crocevia dello spazio domestico, il luogo entro il quale gravita, da sempre, tutta la geografia familiare, fatta di affetti e del piacere quotidiano di condividere gesti, profumi e sapori. È un territorio complesso e avvincente, in cui esperienza e creatività, forma e funzioni risuonano meravigliosamente all’unisono. Un ambiente che, per Arclinea, è il frutto di passione, esperienza, competenza, qualità, territorio ed etica: valori che definiscono l’identità dell'azienda, nata quasi cento anni fa, quando, nel 1925, Silvio Fortuna Senior (che fino ad allora aveva abitato la trattoria dei suoi genitori) riapre la falegnameria artigianale fondata dal bisnonno nel 1816 e chiusa durante la Grande Guerra. Così, quando venticinque anni dopo, nel secondo dopoguerra, il mercato cambia radicalmente e ricerca arredi in legno, la falegnameria Fortuna ha già tutto il know how per soddisfare le esigenze del nuovo pubblico. Nei primi anni ’50, approdano in azienda i figli Angelo, Almerino e Lena: il loro compito sarà superare la dimensione artigianale per produrre in serie. La prima cucina componibile in legno naturale, Thea, arriva nel 1958: grande impatto estetico e un netto distacco dal metallo smaltato, materiale con cui venivano allestite le cucine moderne. L’anno del grande salto è, però, il 1960. A sottolinearne l’importanza, il re-branding (così si direbbe oggi) in Arclinea, dove “Arc” è acronimo di “arredamenti razionali componibili”. Nel 1963, al Salone del Mobile di Milano, viene presentata Claudia, la prima cucina con elettrodomestici incorporati e piano cottura in acciaio che, di fatto, superava la dicotomia formale tra apparecchi e arredo, risolvendo problemi funzionali ed estetici. Tale soluzione incarnava anche un nuovo modo di intendere questo spazio che sarà, da allora, una costante del brand: la cucina come ambiente funzionale ed efficiente ma anche bello, da vivere durante tutto l’arco della giornata, in contrapposizione alla realtà del periodo che vedeva il successo del binomio cucinino-tinello, cioè della scissione spaziale e progettuale tra funzionalità e vivibilità. La falegnameria Fortuna,1943 Se nel decennio precedente aveva gettato le fondamenta per diventare una grande azienda, negli anni ’70, Arclinea va precisando la sua identità, attentissima ai cambiamenti sociali e culturali in atto e intenzionata a produrre cucine su misura delle nuove esigenze: un pionierismo concettuale coraggioso che permette al brand di contribuire a riscrivere i canoni estetici e pratici di questo spazio. Così, il progetto Gamma30 conferisce alla cucina una maggior libertà dimensionale ed estetica grazie all’estrema modularità e alle ante senza maniglia che anticipano una nuova tendenza orientata alla semplicità e alla pulizia formale. Simbolo di leggerezza ed eleganza, la cucina senza maniglie è, per il brand, un successo che diventa ulteriore stimolo per una ricerca, formale e sostanziale, costante. Gli anni ’80 vedono entrare in azienda la terza generazione di figli e nipoti, Silvio, Walter, Marillina e Gianni, che, terminata la costruzione della nuova fabbrica, guardano al di là dell’orizzonte già tracciato e iniziano ad approcciare il mondo del progetto, dialogando con architetti e designer prima e consolidando il rapporto con Antonio Citterio dopo, che diventa, verso la fine degli anni ’90, il progettista di riferimento dell’azienda. Nascono prodotti innovativi a partire dall’esigenza di risolvere, nel modo più rigoroso e funzionale possibile, ogni problema tecnico, in funzione di una cucina sempre più creativa, personalizzata, vivibile. Italia, il primo progetto di Citterio del 1988, rappresenta una vera rivoluzione perché porta i criteri funzionali della ristorazione tra le mura domestiche: acciaio protagonista, piani più profondi, grandi vasche dedicate alla preparazione del cibo e al lavaggio delle stoviglie e una zona fuochi centrale, ribassata. Italia, Mediterranea, Florida, Ginger e Artusi nascono nell’arco dei primi 10 anni di collaborazione tra Arclinea e Citterio, testimoniando un percorso di ricerca costruito sulla volontà di offrire prodotti diversi tra loro, dedicati, per materiali, finiture e dettagli a pubblici differenziati. Claudia, design A.& L. Fortuna, 1963 Se negli anni ’60 cucina voleva dire casa, negli anni ’80 era sinonimo di esibizione, negli anni ’90 strumento per cucinare, all’inizio del nuovo secolo per Arclinea acquista un nuovo significato: “con-vivere”. Diventa centro nevralgico della casa, dove il tavolo assume il ruolo prioritario (preparazione, studio, lettura, compiti, ufficio, consumo dei pasti), prendendo il posto che un tempo era del divano. Diventa crocevia di affetti: dove la famiglia si incontra o meno, ma lascia tracce quotidiane di appartenenza, dove la passione per cucinare non può prescindere dal piacere di mangiare insieme. Diventa un luogo aperto, organizzato. Fulcro del progetto è l’isola (luogo di preparazione, cottura e consumo del cibo), con un grande tavolo integrato in legno. Attiguo ma separato il “closet”: una cabina di servizio, dedicata al lavaggio e allo stivaggio degli alimenti. Chiuso, abitabile, progettabile a misura, questo spazio aiuta a organizzare, oltre alle attività, anche l’architettura della casa. L’isola, liberata dalle funzioni di servizio, diventa un vero centro relazionale tra chi cucina e gli altri. La convivialità si apre al cucinare e viceversa, in un continuo intreccio di relazioni. I due ultimi concept disegnati da Citterio, Lignum et Lapis e Spatia, sono isole tematiche che rispondono a necessità diverse di utilizzo dello spazio e delle funzioni: sempre centro e motore della casa, il contenimento e gli spazi operativi sono pensati in termini architettonici. Oggi, dopo 95 anni, l’obiettivo di Arclinea è, ancora, realizzare progetti che resistano nel tempo, capaci di generare, ogni volta, la cucina perfetta, desiderata, dove cucinare sia un piacere concreto, completamente personalizzabile, abitato da tecnologie innovative e da una creatività oltre il tempo. Uno spazio leggero, evocativo, che lascia aperta la porta della fantasia ma che sa essere concreto, sincero, proprio. Convivium, design Antonio Citterio, 2002 Convivium, New Pocket System Beta Beta Lignum et Lapis, sistema Modus, Italia Dal 2016 Arclinea è legata a B&B Italia attraverso una partnership strategica che si fonda sui comuni valori di design, innovazione, qualità. Da dicembre 2018, fa capo a Design Holding, il più grande Gruppo al mondo nel settore del design di alta gamma di matrice europea. Oltre Arclinea, B&B Italia e Maxalto, al Gruppo appartengono anche Flos e Louis Poulsen. www.arclinea.it