Biomateriali e la nuova frontiera dei materiali viventi: il micelio

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Aléa (Miriam Josi & Stella Lee Prowse)

“Living Materials” è la nuova rubrica dedicata ai materiali del futuro a cura di Daniela Amandolese, ricercatrice e docente presso la German University in Cairo. Il potenziale del design simbiotico tra esseri umani e organismi viventi

L'uso compulsivo delle risorse, combinato con la crescente pressione demografica a cui il pianeta è e sarà soggetto negli anni a venire, non è più sostenibile. La materia è finita (Genovesi, Pellizzari, 2021). La crescente scarsità di risorse naturali, insieme ai costi ambientali sempre più evidenti della produzione e dell'uso delle risorse, sta spingendo la ricerca di nuove fonti e alternative (The Megatrend Hub, Knowledge 4 Policy, Unione Europea, 2023), materiali green per una progettazione più consapevole. 

La capacità di formulare progetti e di realizzare oggetti rappresenta una delle caratteristiche fondamentali della cultura umana, ma come possono l’umanità e le altre specie collaborare alla progettazione e realizzazione di nuovi prodotti e architetture senza esaurire le risorse della Terra?  

Il passaggio verso un'economia circolare dovrebbe ulteriormente accrescere la consapevolezza e lo sviluppo di nuovi metodi per la reperibilità e l'uso delle risorse.

In questo contesto, un approccio radicale al design, basato su principi biologici e che incorpora l'uso di materiali viventi, sta emergendo e sta dimostrando le sue potenzialità. I designer sono chiamati a creare soluzioni che consentano una transizione di successo verso modelli di produzione e consumo più sostenibili e rigenerativi, assicurando che questi obiettivi diventino realtà anziché rimanere semplici aspirazioni. 

Potremmo essere all'alba di una rivoluzione dei materiali con il potenziale di riequilibrare il nostro rapporto con il pianeta.  Questo contesto ci sta conducendo verso uno scenario in cui la produzione biologica sostituisce la produzione industriale e gli esseri viventi progettano come far crescere materiali e prodotti. Utilizzare materiali rigenerativi potrebbe portare a una riduzione significativa dell’utilizzo delle risorse. 

Nello specifico, quando pensiamo ai Living Materials/Growing Materials, cosa intendiamo? I “materiali vivi”, come i compositi a base di micelio o le bioplastiche provenienti dalle alghe, derivano da o incorporano organismi viventi, offrendo alternative rinnovabili e biodegradabili ai materiali tradizionali. L'affascinante opportunità di co-creare con la natura, apre nuove strade espressive, dove biologia, arte, architettura e design si contaminano reciprocamente e dove queste diverse forme di espressione hanno la possibilità di reimmaginare i paradigmi di produzione verso soluzioni più sostenibili grazie alla contaminazione reciproca. 

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Aléa (Miriam Josi & Stella Lee Prowse)

World-as-organism. (Il mondo come un organismo): questo è il paradigma emergente ed è in contrasto con quello della prima rivoluzione industriale: World-as-machine (il mondo come una macchina).  

Nei prossimi tre articoli sui Living Materials andremo ad esplorare il potenziale nel campo del design dei materiali vivi e rigenerativi come funghi, alghe e batteri.

Living material: viaggio alla scoperta del micelio 

Pensare come i funghi, ossia ricomporre il mondo disturbato dagli esseri umani"   The Mushroom at the End of the World: On the Possibility of Life in Capitalist Ruins  Anna Lowenhaupt Tsing, Princeton University Press, 2015  

Il micelio, ovvero la parte vegetativa dei funghi, potrebbe rivoluzionare il nostro concetto di produzione nel campo del design e dell’architettura ripensando il sistema in modo rigenerativo. Un processo che incanta: dal micelio cresce un nuovo materiale, nuovi prodotti, nuove architetture. 

Un fungo non è solo la parte emersa che tutti conosciamo, che in realtà è solo il suo organo riproduttivo, ma è un organismo molto più vasto, composto da una rete di micelio ed appartiene ad un intero regno che comprende più di 700,000 specie, ognuna con le proprie caratteristiche. Il micelio funziona come un Network naturale, una rete di filamenti attraverso cui viaggiano nutrienti e sostanze chimiche, connesso in un sistema simbiotico (anche chiamato “Wood Wide Web”) con gli alberi con cui scambia informazioni e risorse. I funghi, inoltre, riescono a decomporre idrocarburi poliaromatici (come quelli presenti nel petrolio greggio e nella benzina), metalli pesanti, erbicidi, pesticidi, prodotti farmaceutici, antibiotici, ftalati, coloranti e detergenti.

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                                                             Aléa (Miriam Josi & Stella Lee Prowse)

I materiali a base di micelio hanno un basso impatto ambientale, poiché si ottengono utilizzando rifiuti agricoli come substrato (riciclando gli scarti e disperdendo meno gas serra), sono biodegradabili e compostabili dopo l'uso, pertanto rilasceranno sostanze nutritive nel terreno, migliorandone la qualità. Alcune specie di micelio possiedono eccellenti proprietà isolanti, sia dal punto di vista termico che acustico, rendendole particolarmente adatte per applicazioni nel settore delle costruzioni e degli imballaggi. Inoltre, il micelio offre una naturale resistenza al fuoco senza l'uso di additivi chimici, un fattore che ne aumenta ulteriormente la funzionalità e la sostenibilità.  
 

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                                  Ecovative

Grazie a queste caratteristiche intrinseche, come la biodegradabilità, la crescita rapida e la capacità di rigenerarsi, il micelio offre opportunità innovative in diversi settori del design, dalla moda all'edilizia. Esistono già ampie sperimentazioni che dimostrano l’utilizzo dei rifiuti per realizzare nuovi materiali anche grazie all'azione dei funghi. La sfida è integrare questi processi nella filiera produttiva, a scale diverse, imitando processi naturali in cui non esiste il concetto di scarto, rifiuto, ma tutto è una risorsa per qualcun altro. 
Diverse aziende hanno iniziato ad esplorare il potenziale di questo materiale applicando ai vari settori del design. 

MycoWorks

MycoWorks, un'azienda di San Francisco, ha sviluppato un'alternativa alla pelle chiamata "Reishi", realizzata interamente a partire dal micelio. Reishi imita l'aspetto e le proprietà della pelle animale, ma è completamente biodegradabile e non richiede l'uso dei prodotti chimici aggressivi, tipici dei processi conciari tradizionali. Grazie alla versatilità del materiale, designer di moda e arredamento hanno iniziato a utilizzarlo per creare capi e accessori sostenibili, riducendo così l'impatto ambientale.

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MycoWorks

Mogu

Mogu, un'azienda italiana, utilizza il micelio per creare pannelli acustici e soluzioni per la pavimentazione. I pannelli acustici a base di funghi vengono impiegati nel design d’interni per migliorare la qualità sonora degli spazi. I prodotti di Mogu sono esteticamente accattivanti e dimostrano la capacità del micelio di fornire soluzioni sostenibili anche per l’arredamento e l'architettura. La loro produzione si basa su processi a basso consumo energetico e utilizza materie prime locali. 

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Mogu

Ecovative Design 

Utilizzando scarti agricoli combinati con micelio, Ecovative ha creato un materiale leggero e resistente che può sostituire la plastica e il polistirolo. Questo tipo di imballaggio è completamente compostabile, riducendo così i rifiuti generati dagli imballaggi usa e getta.