Storie Camera da letto: da stanza per il riposo a spazio multifunzionale Testo di Marilena Sobacchi Aggiungi ai preferiti Mynight, Gabriele e Oscar Buratti per Lema Si può pensare a una casa senza cucina, ma difficilmente senza un angolo letto. Il letto è casa. Accanto, tanti arredi che trasformano questo spazio del dormire in micromondo ove tutto è possibile. Per Ettore Sottsass era la stanza per fare l’amore così come per Yoko Ono e John Lennon, seppur nella contingenza della protesta (chi non ricorda il loro Bed-In, luna di miele tanto rivoluzionaria quanto mediatica?). Per Stanley Kubrick, una specie di zoo umano, senza tempo, imbastito da creature aliene (2001: A Space Odyssey), mentre, per Beatriz Colomina una peculiare architettura che, nell’epoca dei social media, si fa spazio di lavoro (Biennale Architettura 2018). Insomma, cambiano i tempi e la camera da letto sembra evolversi con loro, diventando stanza simbolo di resilienza creativa. Se già in Pillow Talk, Doris Day e Rock Hudson trascorrevano ore sul letto al telefono, i Millennials e la Gen Z l’hanno trasformato in spazio per smartworking e homeschooling, ratificando il carattere versatile e trasformista di questa stanza, vero e proprio epicentro del cambiamento domestico. Perché la zona notte – come si è soliti definirla, con un mimetismo linguistico che sta tra il pudore e il linguaggio tecnico – è, oggi, luogo di convivialità, incrocio di relazioni, spazio dove i cambiamenti si percepiscono prima. Bio-Mbo di Patricia Urquiola per Cassina NEYÕ per Alf DaFrè Stone di Baxter Se il luogo del dormire si è trasformato, il letto rimane l’ultimo rifugio. Riflettendo su quest’idea, Patricia Urquiola crea Bio-Mbo per Cassina: alcova a tutto comfort, ma soprattutto spazio indipendente, stanza nella stanza, grazie all’importante testata imbottita e alle due ali laterali mobili con tasche portaoggetti che creano un piccolo abitacolo. L’aspetto più originale? L’uso di materiali innovativi, capaci di purificare l’aria e attutire i rumori. Gordon Guillaumier e Federico Peri, invece, si ispirano alle morfologie arrotondate dei ciottoli di fiume: il primo con NEYÕ per Alf DaFrè, dotato di versatili doppi ripiani con vano a scomparsa a cui potersi anche appoggiare e dove riporre gli oggetti più disparati; il secondo con Stone di Baxter, la cui armoniosa forma circoscrive, in un semplice gesto, uno spazio a due intimo e confortevole. Un letto comodo come un divano per lavorare e studiare? È MyNight di Gabriele e Oscar Buratti per Lema, grazie alla presenza volumetrica del materasso e alla morbida testata. Marcel Wanders Studio aggiunge una connotazione di genere all’arredo notte per Poliform: il letto della sua Gentleman Night Collection prende in considerazione forma e figura umana, nonché la posizione assunta a riposo per un sano relax, mentre la testiera alta e curva sembra proteggere durante il sonno. Accanto al letto, un microcosmo di arredi utili alle più svariate attività. Philippe Tabet disegna la collezione di contenitori Nota di Pianca: oggetti super funzionali in equilibrio tra opposti – forza e flessibilità, solidità e leggerezza, rigore e fantasia. Altrettanto razionali il Guardaroba Private e la Cassettiera Isola di Emauela Garbin per Flou, un sistema personalizzabile che cataloga, raccoglie, ordina. Su misura anche la soluzione Modulor di Rimadesio: si adatta a ogni condizione architettonica, è configurabile con porte, arredi sospesi, vani di passaggio e integra nella boiserie elementi guardaroba personalizzati. Mynight, Gabriele e Oscar Buratti per Lema Gentleman Night Collection, Poliform Nota, Pianca Partners - Photo by Andrea Martiradonna e Jasmina Martiradonna Guardaroba Private e la Cassettiera Isola di Emauela Garbin per Flou Un aiuto furbo è il servo muto. Massima espressione di semplicità e perfezione adimensionale sono Ombre di Leonardo Talarico per MDF e 908 di Florian Kallus e Sebastian Schneider per Rolf Benz: strutture minimali e scultoree che definiscono il collaboratore domestico perfetto. In questo mondo pandemico o post-pandemico, posizionati tra il letto e lo scrittoio, anche i separé sono divenuti preziosi. Rayures di Ronan ed Erwan Bouroullec per Glas Italia crea isole di riservatezza, filtrando la luce in maniera poetica e surreale. Un’altra strada prende, invece, Steve Leung che per Medea 1905 progetta la collezione Huo, il cui paravento è un armonioso rincorrersi di linee per delimitare angoli off limits. E se la stanza del dormire è diventata il nuovo spazio jolly per smartworking e DAD, ecco spuntare scrittoi come Tucano di Zanotta, firmato da Monica Förster, e Mo Bridge Small Desk di Shinsaku Miyamoto per Ritzwell: eleganti ed essenziali, esprimono semplicità e sintesi progettuale, e sono facilmente posizionabili accanto al letto per ogni necessità. Oggetto cult della zona notte è ancora lo specchio, che aggiunge vita, luce e profondità allo spazio. L’Alice di Lewis Carroll adorerebbe gli Sky Mirror di Monica Förster per Zanat – oggetti funzionali ma dall’allure mistica e favolosa, free standing, dunque perfetti anche come divisorio – e Pinch di Lanzavecchia + Wai per Fiam – una surreale collezione di specchi che cercano (inutilmente) di sfuggire alla loro cornice. Se mens sana in corpore sano è il mantra contemporaneo, l’attività fisica diventa un must anche in casa. Uno degli ambienti dove praticarla, al riparo da sguardi indiscreti, è la stanza da letto. Porta la firma di Antonio Citterio e Toan Nguyen Personal line di Technogym: una collezione di prodotti per l’home fitness che coniuga tecnologia avanzata, soluzioni digitali innovative e un design sofisticato. Per convincere i più pigri? Training personalizzati on-demand e tutta la programmazione Netflix! Infine, ciò che conferisce un twist personale a questo spazio è la biancheria: c’è chi sceglie il lino, raso o cotone in toni caldi e neutri, chi la seta con nuance brillanti o chi parte dai disegni, dai motivi floreali o dai paesaggi stilizzati. Fondamentale, oggi, il valore sociale di lenzuola e coperte: non si rinuncia al bello e al ben fatto, ma si scelgono produzioni sostenibili e fibre naturali da agricoltura biologica. Fazzini e Gabel docent. Ombre di Leonardo Talarico per MDF 908 di Florian Kallus e Sebastian Schneider per Rolf Benz Rayures di Ronan ed Erwan Bouroullec per Glas Italia - ©Claire-Lavabre Collezione Huo di Steve Leug per Medea 1905 Tucano di Monica Förster per Zanotta Mo Bridge Small Desk di Shinsaku Miyamoto per Ritzwell Sky Mirror di Monica Förster per Zanat Pinch di Lanzavecchia + Wai per Fiam Antonio Citterio e Toan Nguyen Personal line di Technogym Foto di Mattia Aquila per Fazzini Gabel