Architetti: nuovo Codice Deontologico 2024. Riassunto e novità

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The Architect's Chair Edition 

Il Cnappc ha aggiornato il Codice Deontologico degli Architetti che prevede nuove tutele in elaborazione delle necessità odierne del settore  

Approvato dal Cnappc (Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori) ed entrato in vigore dal 2 dicembre, il nuovo Codice Deontologico degli architetti introduce diverse novità per i professionisti del settore. 

Codice Deontologico 2024: a chi si rivolge? 

Il nuovo Codice Deontologico si rivolge ad architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori, architetti junior e pianificatori junior italiani. 

Riassunto 

Già nel preambolo, come vedremo, viene trasmessa una forte attenzione a temi come la parità di genere, ma anche l'intelligenza artificiale. E poi, un adeguamento alla legge sull'equo compenso, sanzioni ammorbidite in alcuni casi e rafforzate in altri. Infine, una stretta sulla regola del doppio mandato per i consiglieri degli Ordini. 

Preambolo 

Già nel preambolo del testo troviamo un riferimento all’importanza della parità di genere nell’ambito dell’architettura e di un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso. Segue un chiaro riferimento ad un impegno (in ambito professionale) a “utilizzare l’Intelligenza Artificiale in modo etico e responsabile, nel rispetto dei principi di trasparenza, equità e riservatezza”. Ne consegue che l’uso di AI nei progetti di lavoro sia volto a promuovere “la qualità, la sicurezza e il benessere dell’utente”. 

Obblighi 

La prima novità fa capolino nell’articolo 4, quando si specifica che il mancato pagamento di anche una sola annualità del contributo annuo dovuto dagli iscritti all’Ordine degli Architetti costituisce illecito disciplinare: comporta la sanzione della sospensione a tempo indeterminato fino all'adempimento amministrativo.  

Formazione e sanzioni 

Il quadro sanzionatorio per il mancato adempimento agli obblighi formativi è stato rivisto, così come la modulazione delle sanzioni applicabili a seconda dei casi, che possono arrivare fino a 180 giorni di sospensione e infine la cancellazione (l’esclusione dall’Albo di appartenenza e da qualsiasi altra sede territoriale). Viene mantenuta comunque l’autonomia decisionale dei Collegi di Disciplina nella valutazione delle sanzioni.  

Compensi da terzi 

L’articolo 14 affronta i rapporti con i committenti, specificando che il professionista non può accettare o sollecitare premi o compensi da terzi, in qualunque forma, salvo nel caso abbia “ideato o brevettato procedimenti costruttivi, materiali, componenti ed arredi proposti per i lavori da lui progettati o diretti” – ma in questo scenario, è comunque tenuto ad informare in forma scritta il committente. 

Equo compenso 

Da un lato, l’articolo 24 bis fa riferimento alla Legge n. 49 del 21 aprile 2023, quindi a clienti quali imprese bancarie e assicurative e loro controllate, alla pubblica amministrazione o a “grandi imprese” (aziende con più di 50 lavoratori dipendenti o con ricavi annui superiori a 10 milioni di euro). Nei confronti di questi soggetti diventa obbligo deontologico chiedere o preventivare un compenso che sia giusto, equo e proporzionato alla prestazione professionale richiesta e “determinato in applicazione dei parametri previsti dai pertinenti decreti ministeriali”. 

Sempre in tema di equo compenso, è stato aggiunto l'obbligo di regolamentare per iscritto i rapporti (non solo professionali, ma anche economici) con i collaboratori, attraverso accordi che prevedano un trattamento equo e dignitoso. L’intento è quello di regolamentare con trasparenza i rapporti di collaborazione negli studi professionali, a prescindere dalle loro dimensioni. Il fatto che la mancata osservanza degli accordi presi all’inizio o durante la collaborazione venga considerata una “grave violazione deontologica”, rappresenta un evidente tentativo di tutela. 

Cariche istituzionali 

Viene fine definito come “grave illecito disciplinare” l’inosservanza del limite di mandati elettorali consecutivi per ciascun Consigliere territoriale dell’Ordine o di Consigliere nazionale. 

30 dicembre 2024