Come sta andando l’economia del design?

salonemilano, fondazione symbola

Infografica di Davide Mottes

Tra dati, approfondimenti, tendenze, nuove competenze e ambiti professionali, il rapporto 2024 promosso da Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design e ADI (Associazione per il Disegno Industriale) fotografa dettagliatamente un settore che continua a evolvere 

Puntuale come ogni anno dal 2017, il Rapporto Design Economy racconta con dovizia di particolari lo stato dell’arte all’interno del settore design-arredo nelle sue articolazioni, fornendo dati e approfondimenti su nuove competenze, tendenze, nuove competenze e ambiti professionali emergenti, per inquadrare le nuove sfide di un’industria in continua trasformazione. 

Il report è promosso da Fondazione Symbola, Deloitte Private, POLI.design e ADI (Associazione per il Disegno Industriale) in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea e CUID: quest’anno si concentra su alcuni interrogativi chiave per progettare il futuro di domani: come decarbonizzeremo le case, gli uffici e gli spazi pubblici che sono responsabili del 45% dei consumi energetici e del 18% delle emissioni di anidride carbonica? Come riprogetteremo
i sistemi sanitari per supportare i 4,4 milioni di anziani non autosufficienti previsti tra poco meno di sei anni, nel 2030? Come miglioreremo la connettività fisica e digitale e gli standard di vita nelle aree urbane, montane e rurali del Paese? Cosa faremo per rendere l’intelligenza artificiale uno strumento che acceleri il benessere di tutti e non di pochi?  

I numeri del design in Europa 

All’interno del perimetro europeo, l'universo del progetto rappresenta un vero e proprio elemento competitivo: l’industria manifatturiera vanta una preminenza su scala globale. Il settore vede infatti all’attivo oltre 270mila imprese che impiegano circa 330mila addetti, generando, secondo gli ultimi dati del 2022, ben 28,6 miliardi di euro di fatturato, ovvero il 14,4% in più di quanto riportato da Eurostat relativamente all’anno precedente. In questo scenario l’Italia rappresenta una posizione di primato: gli addetti costituiscono il 19,7% e il fatturato il 22,3%.

L’identikit e i numeri dei lavoratori del design 

In termini di addetti, il Belpaese si contraddistingue in senso positivo (+8,6%), nonostante figuri indietro rispetto alla media comunitaria (+9,6%). Primeggia la Francia, con Italia e Polonia a seguire. Secondo i dati dell’Eurostat in termini di imprese, l’Italia si colloca dietro solo alla Francia e ai Paesi Bassi, con un’incidenza sul totale dell’Unione Europea pari al 16,3%. Rispetto al numero di imprese, il report evidenzia che “il +6,0% registrato in Italia conferma come il design costituisca un ambito di interesse per la nuova imprenditorialità, pur se con una dinamica di crescita più lenta rispetto a quella dell’intera Unione Europea (+10,4%), trainata dalle performance della Francia (+34,2%) che, tuttavia, appare in larga parte conseguente a modifiche nelle modalità di classificazione delle imprese, specie quelle con al massimo un addetto e i liberi professionisti”. 

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Infografica di Davide Mottes

Quali sono le nuove professioni del design? 

L’universo del design è in continua e rapida evoluzione. Secondo lo studio riportato da POLI.design e Fondazione Symbola, sono 20 le nuove figure professionali caratterizzate da un’identità sempre più interdisciplinare e trasversale. Il risultato è una mappa articolata in tre macro-ambiti sovrapposti al design, a cui si intersecano innovazione, organizzazione e tecnologie. Riporta il report: “Le figure emerse sono state inoltre classificate in base al grado di consapevolezza, dalle più riconosciute dagli addetti ai lavori alle più prospettiche, dopo essere state esaminate da imprese e progettisti per valutare il livello di consapevolezza e per identificare quelle effettivamente “emergenti” nei prossimi cinque anni attraverso la somministrazione di un questionario ad un target internazionale di addetti ai lavori e alla realizzazione di focus group”. 

Il design nell'era dell’intelligenza artificiale 

Il tema dell’AI è entrato ufficialmente al centro del dibattito in modo trasversale in tutti i settori. Obiettivo: ottimizzare la progettazione, aumentare le potenzialità dei creativi, rendere i processi più sostenibili, migliorare la qualità del lavoro. Non ne è esente il segmento arredo-design, che oggi si misura con sfide, opportunità e benefici che l’uso dell’intelligenza artificiale generativa applicata alla progettazione può scaturire. Da una fotografia fornita dal report, emerge che l’AI generativa viene utilizzata frequentemente da 35,6% degli operativi, mentre le imprese con oltre 10 addetti esprimono un maggiore utilizzo rispetto alla media (48,5%). Rispetto ai vantaggi competitivi, viene messa in luce la collaborazione virtuale in team di lavoro allargati (45,7%), come l’uso di piattaforme online, traduzione automatica, brainstorming assistito dall’AI. Al secondo posto, tra i benefici, emerge la riduzione dei tempi di sviluppo dei progetti (42%), con riferimento alla progettazione generativa o alla prototipazione veloce e al testing. Al terzo posto, la personalizzazione di prodotti, servizi ed esperienze per l’utilizzatore finale (37,7%), come l’adattamento automatico di contenuti, immagini o interfaccia utente sulla base delle sue preferenze, modellazione 3D o customizzazione.  

L'ambito di specializzazione del design che riesce a godere di maggiori benefici nell’adozione di soluzioni di AI, su tutti, è il Digital and Interaction Design (61,1%), che si appoggia all’AI anche per ottimizzare e personalizzare la user experience. In conclusione, il 39,7% degli intervistati afferma che “l’AI possa essere un potente alleato dei designer nelle attività di progettazione, con un sensibile divario tra imprese (33,3%) e progettisti (58,4%)”. 

21 giugno 2024