Come utilizzare l’Intelligenza Artificiale per il settore design

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The chAIr project – generating a design classic, design Philipp Schmitt & Steffen Weiss, ph. courtesy

Che cosa può fare l’AI per il settore creativo? Abbiamo raccolto una serie di casi studio che raccontano come viene utilizzata oggi questa tecnologia

A e I, due lettere che affiancate indicano un potentissimo strumento che a seconda del punto di vista, può essere una grande rivoluzione, o un qualcosa da temere perché destinato a rubare il lavoro a qualsiasi futuro creativo. A prescindere dalle considerazioni personali, è indubbio che l’intelligenza artificiale sia uno strumento straordinario e destinato a cambiare molte attività a cui siamo ormai abituati da tempo. Infiniti sono i settori in cui l’intelligenza artificiale può essere impiegata e in molti di questi il suo ruolo è più o meno comprensibile, ma cosa può fare l’AI per il settore creativo? In che modo può essere usata nel mondo del design? Quali possono essere i suoi impieghi e le novità che attendono addetti ai lavori e appassionati di design?

Abbiamo provato a rispondere a queste domande cercando di mappare a grandi linee lo stato dell’arte della tecnologia più chiacchierata dell’anno. Prima però di entrare nel vivo della discussione è doveroso partire dal capire di cosa stiamo parlando e cercare di dare una definizione di intelligenza artificiale. Quale migliore modo se non chiedere ad un’intelligenza artificiale di descrivere cosa sia l’intelligenza artificiale? Per fare questo è stato interrogato l’algoritmo alla base di uno dei più famosi chatbot basati su intelligenza artificiale. Ecco dunque la risposta che ChatGPT ha fornito: “L'AI è un campo dell'informatica che si occupa di creare sistemi e programmi in grado di eseguire compiti che richiedono solitamente l'intelligenza umana. L'obiettivo dell'intelligenza artificiale è quello di sviluppare algoritmi e modelli che consentano ai computer di imparare, ragionare, risolvere problemi e prendere decisioni in modo autonomo, senza essere esplicitamente programmati per ogni specifica azione.” Alla base, dunque, algoritmi capaci di assimilare dati, rielaborarli in modo complesso e restituire risultati. Detto ciò, è arrivato dunque il momento di capire in che modo l’intelligenza artificiale può essere utilizzata nel mondo della creatività e nello specifico del design.

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Kartell, A.I. Console, design Philippe Starck and AI, ph. Andrea Mariani

Se partiamo dunque dall’idea di intelligenza artificiale come strumento, ogni creativo che si rispetti sa benissimo quanto il processo di immaginazione e ideazione possa essere lungo, complesso e tortuoso, fatto di prove e fallimenti. L’intelligenza artificiale, in questo caso di tipo generativo, può essere utilizzata per creare nuovi contenuti a partire da una serie di dati inseriti dall’umano di turno. Dal più famoso ChatGPT utilizzato sopra con cui è possibile creare qualsiasi tipo di contenuto testuale, molte sono le applicazioni attualmente disponibili che possono aiutare i designer a immaginare nuovi prodotti. 

Se dal testo ci spostiamo verso le creazioni di immagini, difficile non menzionare il più famoso Midjourney o ancora Stable Diffusion, un potente algoritmo open source capace di creare a partire da un prompt, cioè una richiesta da parte di un’intelligenza umana.

Se dalla teoria passiamo alla pratica, in tempi non sospetti Kartell ha utilizzato l’intelligenza artificiale per creare prodotti in cui designer, in questo caso Philippe Starck, e intelligenza artificiale, collaborano per cercare la purezza e l’essenzialità delle forme, nella collezione A.I. che nell’edizione del Salone del Mobile 2023 ha visto aggiungersi una consolle. 

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Spawns, design oio studio and AI, ph. courtesy

Un algoritmo generativo è stato utilizzato da oio studio per il proprio progetto Spawns. Oio è uno studio fondato da Simone Rebaudengo e Matteo Loglio, con una sede europea di tipo diffuso tra Londra, Belgrado ed Amsterdam, e che da tempo si occupa di utilizzare l’intelligenza artificiale nei propri progetti per poterla comprendere, digerire e restituire cercando di sottolinearne potenzialità e possibili problematiche. Spawns è il progetto in cui attraverso un algoritmo di tipo generativo oio ha cercato di immagine un mondo prossimo futuro in cui il nuovo prodotto di design sarò disegnato da una macchina. Con una citazione al famoso slogan di Ernesto Nathan Rogers del 1952 “dal cucchiaio alla città”, i creativi di oio hanno adottato un nuovo processo nominato “intelligenza artigianale”. Hanno dato in pasto ad un’intelligenza artificiale una selezione di immagini di cucchiaini, che sono stati da quest’ultima rielaborati e codificati restituendo modelli inediti. I modelli sono dunque stati selezionati e elaborati con la collaborazione di giosampietro in modelli 3D che sono stati a loro volta passati agli artigiani di Greggio Argenterie. Ne è scaturita una collezione a tiratura limitata di tre modelli di cucchiai in silver plate - oio Store.

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The chAIr project – generating a design classic, design Philipp Schmitt & Steffen Weiss, ph. courtesy

Alle sedie e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale guardano anche Philipp Schmitt & Steffen Weiss con il loro progetto The chAIr project – generating a design classic. L’intento del progetto è stato quello di collaborare con un’intelligenza artificiale per creare una seduta classica. I designer hanno dunque istruito una rete neurale generativa con immagini si sedute iconiche del XX secolo. Le immagini così ottenute sono state utilizzate, invertendo i ruoli, da un designer umano il quale ha provato a tradurre il design della macchina in qualcosa che fosse riconoscibile come sedia dagli umani. L’esperimento vuole dunque mettere in risalto come la collaborazione uomo-intelligenza artificiale può dare luogo a sperimentazioni interessanti.

 

E se fin qui abbiamo raccontato alcuni esempi del presente, il futuro per quanto riguarda l’intelligenza artificiale è un grande punto interrogativo di cui non ci è dato conoscere per nessun motivo i risvolti. Per la sua capacità di poter sostituire in potenza attività squisitamente umane, come la creatività o l’attività decisionale, l’intelligenza artificiale potrebbe andare oltre all’essere un semplice strumento e condurre a risvolti poco chiari e da alcuni indicati come apocalittici. 

Nello spirito però di un positivismo scientifico, l’intelligenza artificiale è uno strumento e come tale può essere innocuo e altamente utile se correttamente utilizzato. Al futuro il responso.

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Spawns, design oio studio and AI, ph. courtesy

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Spawns, design oio studio and AI, ph. courtesy

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The chAIr project – generating a design classic, design Philipp Schmitt & Steffen Weiss, ph. courtesy

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