Storie Due libri per trovare il divano giusto per ogni luogo Testo di Iryna Belan Aggiungi ai preferiti I libri Sofas. 340 Iconic Designs e Textilepedia, bibbia del tessile, guidano passo passo i fan del design nella scelta del divano perfetto Charles-Édouard Jeanneret, noto ai più come Le Corbusier, commentò in modo severo e provocatorio che “le sedie sono architettura, i divani sono borghesi”; il che tuttavia non gli impedì di creare, insieme al cugino Pierre Jeanneret e all’architetto Charlotte Perriand, uno dei divani più celebri della storia, il modello LC2. Disegnato nel 1928 per la villa francese di Ville-d’Avray dello scrittore americano Henry Church ed esposto per la prima volta l’anno successivo al Salon d’Automne di Parigi nell’ambito dell’evento “Interior equipment for a home”, è tuttora prodotto in esclusiva da Cassina. Nuove persone chiedevano mobili nuovi e Le Corbusier, insieme ai suoi co-autori, li creava suggerendo nuovi principi produttivi e di decorazione più improntati al razionalismo, in cui il telaio, composto da tubi metallici, era completamente indipendente dai morbidi cuscini, e la forma volutamente minimalista del divano fungeva essa stessa da decorazione. Nato in Svizzera nel 1877, Le Corbusier si formò all’École des Arts Décoratifs di La Chaux-de-Fonds. Charles L’Eplattenier, che Le Corbusier definiva il suo unico maestro, lo introdusse al mondo dell’architettura. Durante i suoi viaggi in Grecia tra il 1907 e il 1911 ebbe modo di cementare il suo grande amore per l’architettura di quel paese. L’architettura greca antica, il purismo tipico delle case e degli interni di matrice protestante lo accompagnarono nel corso dell’infanzia, insieme a un innato entusiasmo per l’arte, e soprattutto la scultura, e proprio da lì ebbero origine le linee nette e pulite dei suoi progetti architettonici e degli arredi, che si basano sulle proporzioni classiche. Per questo motivo Le Corbusier è riconosciuto come il padre del funzionalismo e dell’internazionalismo, oltre che il padrino di tutti i moderni designer d’arredo. In effetti, se si percepisce il desiderio di creare comfort come segno di appartenenza borghese, si può dire che i divani siano decisamente borghesi, compresi quelli di Le Corbusier. Indubbiamente Le Corbusier non è stato l’unico a lasciarsi ispirare dagli antichi artigiani senza nome. Sebbene siano apparsi tra il XVI e il XVII secolo, i mobili moderni affondano le loro radici in un passato molto più remoto, nell’antico Egitto, in Grecia e nell’Impero Romano, il cui declino portò con sé un’apparente dipartita del divano come oggetto di arredamento, che ritornò in auge solo con l’avvento degli artigiani francesi che lo proposero ai loro clienti facoltosi, dandogli il nome di “seduta con schienale”. Con il trascorrere, velocissimo, del tempo, il divano non è più appannaggio esclusivo dei più ricchi. Per dovere di cronaca, la parola “sofà” o “sofa” in inglese, discende dal persiano suffah, che significa “panca”, in modo simile all’aramaico “sippa”, che sta per “tappetino”. La parola “sofa”, ormai di uso comune, si rintraccia per la prima volta nel testo “Purchas his pilgrimage” del 1625, in cui il religioso inglese Samuel Purchas narra dei suoi viaggi nei paesi arabi. Col tempo, il divano ha abbattuto i suoi originari limiti di funzionalità, diventando un luogo per dormire, un parco giochi, e, soprattutto con il lockdown, una postazione di lavoro da remoto, oltre ad accompagnarci nelle nostre feste in casa e nei momenti di relax davanti alla televisione. Secondo i dati di statista.com, si stima che la spesa per l’acquisto di divani superi i 35.312 milioni di dollari nel 2022, con una crescita annua del settore pari al 3,56%. Il divano la fa da padrone nel design d’interni, diventando il principale elemento decorativo e una forte affermazione di design. Forte, e informativo, rappresenta la personalità e lo stile di vita di chi lo acquista più di qualsiasi altro pezzo di arredamento. Dimmi che divano hai e ti dirò chi sei. Il divano ci rende più esigenti per quanto riguarda il suo stile e design, e per questo ci informiamo in maniera scrupolosa tramite le fonti più autorevoli nel campo. Agata Toromanoff è una storica dell’arte e del design. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Storia dell’Arte presso l’Università Adam Mickiewicz di Poznan ha intrapreso una carriera nel mondo dell’arte, lavorando come art project manager, gallery program administrator e consulente artistica e collaborando con artisti e designer alla creazione di oggetti di design a tiratura limitata. Nel 2016 ha pubblicato il libro Chairs by Architects, seguito nel 2018 da Sofas. 340 Iconic Designs, volume riccamente illustrato edito da Thames & Hudson. Nelle sue 256 pagine corredate da 220 fotografie, questo splendido libro illustra approfonditamente i divani più famosi del XX e XXI secolo, modelli iconici nati dal genio dei giganti del design, tra cui Le Corbusier, Josef Hoffmann, Charlotte Perriand, Alvar Aalto, Arne Jacobsen e i designer e architetti contemporanei Ronan & Erwan Bouroullec, Aric Levy, Daniel Libeskind, Paola Navone, Nendo, David Adjaye. Sofas. 340 Iconic Designs by Agata Toromanoff è una vera e propria guida in ordine alfabetico, ricca di vividi consigli per l’acquisto di divani e per l’arredamento d’interni, che sicuramente farà gioire gli appassionati di design. Il divano fu il primo pezzo d’arredamento a combinare un telaio rigido con un’imbottitura e un rivestimento tessile. Gli Egizi, che erano soliti seppellire i faraoni con un costoso corredo che comprendeva, tra gli altri oggetti, mobili rivestiti, furono i pionieri della tappezzeria. Sebbene l’origine del termine “upholstery” (tappezzeria) si rintracci nella parola inglese “upholder”, che identificava un artigiano produttore di pezzi d’arredamento con componenti tessili, la maggior parte dei primi rivestimenti era in pelle, uno tra i materiali più resistenti alla pressione. La durata di un divano dipende principalmente dalla qualità della tappezzeria. Nel 2020, Fashionary International Limited ha pubblicato l’enciclopedia tessile Textilepedia, una guida di 240 pagine illustrate, agile da consultare ed esaustiva nelle informazioni relative alla tappezzeria, che spiega come sceglierla, illustra le specificità dei diversi filati e racconta nel dettaglio le caratteristiche dei vari tipi di tessuto. Scopri le anteprime Accedi