Storie Eleonore Cavalli parla della bellezza del Made in Italy Testo di Francesca Esposito Aggiungi ai preferiti Il periodo di cambiamenti, la voglia di ripartenza, direttore creativo del marchio di lusso Visionnaire racconta l’esperienza “supersalone” Internazionalizzazione e l’importanza di fare sistema: Eleonore Cavalli, direttore creativo del marchio di lusso Visionnaire, racconta i pilastri del settore design, mentre, nello showroom milanese in piazza Cavour, si destreggia amabilmente fra ospiti, clienti affezionati e buyers da tutto il mondo. Forse adesso è facile salire sul carro dei vincitori, ma la sfida del “supersalone” era tutt’altro che scontata. Le confesso che abbiamo creduto fortemente in questo rilancio fin da subito. Non era solo una sfida del nostro settore, ma il “supersalone” era indispensabile per tutto il Paese. Siamo orgogliosi di essere stati tra i primi comparti ad aver investito molte delle energie, della creatività e della nostra community in questa settimana in cui ritrovarsi era fondamentale. Ci sono stati tanti cambiamenti, oltre a una nuova edizione e una nuova presidente anche una nuova piattaforma digitale. La piattaforma digitale risponde a una domanda molto richiesta, è stato fatto un lavoro molto interessante perché ha comportato mesi di analisi per capire come un brand così importante a livello internazionale come il Salone del Mobile potesse realizzare una piattaforma all’altezza del suo brand name internazionale. Il risultato è non solo una vetrina di visibilità ma anche un hub di business, in questo modo è possibile vivere nel cuore di tutti e delle loro attività 365 giorni all’anno. È un progetto, di cui ho fatto parte, fondamentale per la design community. Questo è stato l’avvio, è un rodaggio che servirà poi per ampliare i servizi a partire da aprile 2022, quando ci sarà la 60° edizione e, di conseguenza, la nostra 60° partecipazione. Fate parte degli aficionados al Salone? Noi siamo coloro che hanno davvero creduto nell’internazionalizzazione di un settore 100% Made in Italy, capace di arrivare al cuore di tutto il mondo e di raggiungere una leadership di ogni singola azienda che ha fatto sistema. Un augurio per il prossimo Salone? Continuare a fare sistema. Cosa avete presentato durante questa edizione? In showroom presentiamo una collezione biennale che è stata anticipata a giugno 2020 che coinvolge molti architetti e progettisti nazionali e internazionali. Abbiamo presentato una capsule collection dal titolo Caprice, una nuova collaborazione con Marijana Radovic e Marco Bonelli, alias m2atelier. Del resto abbiamo tutti voglia di leggerezza e di evasione, no? Inoltre, presentiamo un progetto dedicato all’outdoor, dato che con il lockdown è diventato parte importante del nostro abitare e della nostra vita. Infatti anche il progetto di Alessandro La Spada Babylon Rack esprime la nuova versatilità che ogni stanza ha rispetto a prima quando era più monodirezionale. Cosa è cambiato? Ora in un living ti puoi rilassare, studiare, fare attività fisica. Abbiamo iniziato a sfruttare ogni centimetro della nostra casa e a trasformarla a seconda dei nostri bisogni. Questo rendere la casa così intima e a misura di noi stessi ha spinto la comprensione di un pubblico meno legato al nostro settore e più generalista su quanto sia importante la qualità. Ogni giorno abbiamo la possibilità di relazionarci con la bellezza. Ognuno crea i propri canali di bellezza. Quali sono i vostri? Volevamo e condividiamo gli stessi valori non solo legati alla qualità del prodotto o al design, ma anche a ciò che l’azienda è in grado di rappresentare dietro queste forme. Parlo di responsabilità territoriale e sociale, di materiali di cui abbiamo tracciabilità, di economia circolare, di scelte che oggi sono fondamentali. Sembrano difficili ma non lo sono, quindi rifiutare il legno illegale, dire no alla deforestazione, supportare la riforestazione, ottenere le certificazioni legate all’ambiente. Tutto questo è bellezza. 17 settembre 2021 Share