Sostenibilità Il vetro: quattro casi studio nella produzione italiana Testo di Assia Karaguiozova Aggiungi ai preferiti Fiam, Ghost Chair, design Cini Boeri and Tomu Katayanagi, photo courtesy Un materiale da riscoprire. Le storie e le parole di Vetrerie Di Empoli, Fiam, Foscarini e Venini dimostrano potenziali estetici e produttivi che proiettano il vetro nel futuro Sempre più rilevante la scelta dei materiali nell’ambito della progettazione. Tra questi, il vetro può essere considerato una delle materie del futuro, in quanto offre con le sue potenzialità una vasta possibilità di espressione e un grande potenziale produttivo. Molte aziende italiane hanno realizzato dei prodotti iconici: abbiamo indagato quattro realtà diverse: Vetrerie Di Empoli, Fiam, Foscarini e Venini. Specializzato in particolare nella decorazione del vetro è il mondo di Vetrerie Di Empoli, che nasce ad Empoli nel 1938, proprietà della famiglia Parentini. La produzione inizia con il caratteristico vetro verde, per evolversi in progetti sempre più raffinati. Oggi l’azienda si posiziona nella fascia di lusso per la categoria arte della tavola e complemento d’arredo. Le tecniche artigianali nell’elaborazione estetica dei prodotti spaziano tra linee classiche e design contemporaneo. “Tra heritage e ricerca, la sperimentazione audace della materia vetro porta ad una continua e progressiva evoluzione”, spiega Simona Belforti, Export Manager e connessione dell’azienda con il mondo. Le applicazioni degli smalti, nonché le sabbiature e le molature, creano effetti determinanti per il livello della qualità, visiva e tattile. Vetrerie di Empoli, Olimpia, photo courtesy Differente è la realtà di Fiam, fondata nel 1973 a Pesaro da Vittorio Livi, che ancora nel 1968 disegna il pouf Onda. La seduta in lastra curva è il primo esperimento con cui inizia a trasformare il vetro da complemento a protagonista essenziale e scultoreo allo stesso tempo. Gli studi continui nell’esplorazione di nuove forme e il loro rapporto con la luce, attraverso le tecniche principali, che riguardano la piegatura della materia, nonché i tagli caratteristici e le lavorazioni in superficie, portano l’azienda sul percorso di una continua ascesa. Stretto, inoltre, il legame con l’arte - nascono nel tempo alcune grandi sculture importanti, tra cui Osso di seppia di Arnaldo Pomodoro, la Bibbia di vetro di Emilio Isgrò (300 x 200 cm), il crocifisso Gesù, Energia del Mondo per Papa Francesco, opera di Vittorio Livi. “In 50 anni di innovazione, basata sulla tradizione, Fiam ridimensiona i paradigmi del vetro in lastra, portandolo ad essere un materiale prezioso per il futuro della vita dell’uomo”, racconta Livi, fondatore dell’azienda. Tra i prodotti più significativi: la poltrona Ghost, di Cini Boeri e di Tomu Katayanagi (Compasso d’Oro alla carriera 2022), lo specchio Caadre di Philippe Starck, la vetrina Echo di Marcel Wanders (selezionata per l’ADI Design Index nel 2022), il tavolo Ragno di Vittorio Livi. Fiam, Waves, design Ludovica+Roberto Palomba, photo courtesy Dalle lastre, all’illuminazione: Foscarini, tra i leader nel settore, sceglie il vetro soffiato come una delle possibilità di espressione per diffondere la luce. Azienda fondata a Murano nel 1981, attualmente si è spostata su terraferma. Adotta la strategia di non avere una produzione propria, ma di appoggiarsi su fornitori esterni, del territorio, selezionati a seconda delle esigenze del progetto, in modo da poter affrontare con massima flessibilità materiali, particolarità e dettagli: “Siamo sempre affascinati dalle cose straordinarie che si possono fare con le mani e dal fatto che troppo spesso ci si dimentica di quanto siano attraenti e importanti”, dice Carlo Urbinati, Presidente di Foscarini. Il vetro, per le sue proprietà, lavorato in modo artigianale, viene adottato come diffusore in più prodotti di grande successo, come Lumiere, Buds e la recente Nile di Rodolfo Dordoni, Chouchin di Ionna Vautrin, Rituals / Gregg / Gem di Ludovica+Roberto Palomba e Satellight di Eugeni Quitllet. Foscarini, Nile, design Rodolfo Dordoni, photo courtesy Parlando della tradizione nelle lavorazioni del vetro di Murano, una parte importante della storia appartiene a Venini, attualmente di proprietà della famiglia Damiani. Carlo Scarpa, Fulvio Bianconi, Vittorio Zecchin, Paolo Venini, Toni Zuccheri, Tapio Wirkkala, Gae Aulenti hanno ideato e disegnato opere note non solo per la loro valenza estetica, ma caratteristiche ed esemplificative per la modalità della loro esecuzione. Il linguaggio ampio, dalle murrine alle molature, dagli incalmi agli incamiciati, dal Balloton ai battuti, dalle canne alle fasce, parla della maestria nel padroneggiare la materia, con precisione estrema. L’elasticità del vetro, in termini di interpretazione, rende la materia a favore della libertà di espressione progettuale. Venini, Fazzoletto, design Fulvio Bianconi, photo courtesy