Intervista a MAD Architects, special guest di Euroluce

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MAD Architects, MoLo (Mobility and Logistic Hub), image courtesy

Andrea D’Antrassi racconta l’approccio progettuale di uno degli studi internazionali di architettura più attivi del momento, tra i protagonisti dei Talk di Euroluce 2023

Il 22 aprile alle 11:00 Andrea D’Antrassi, Associate Partner Europeo di MAD Architects sarà tra i relatori dei Talk di Euroluce 2023. Con sede a Pechino, Jiaxing, Roma e Los Angeles e fondato da Ma Yansong nel 2004, MAD si è fatto conoscere nel mondo per progetti futuristici dalle forme organiche, con un forte carattere tecnologico. Tra i lavori più noti, ormai considerati icone dell’architettura contemporanea, la Harbin Opera House ad Harbin, nella provincia di Heilongjiang in Cina e le Absolute Towers in Mississauga, Canada. In Europa sono in fase di realizzazione il complesso abitativo 71 Via Boncompagni a Roma, il FENIX Museum of Migration a Rotterdam, mentre Milano ospiterà il centro polifunzionale MoLo (Mobility and Logistic Hub) nell’ex area Expo. Lo studio parteciperà alla Milano Design Week con due progetti: un’installazione in città e una sedia. D’Antrassi – che ha fondato la sede romana dello studio in cui oggi lavorano 20 persone – si è laureato in architettura a Mendrisio e si è unito a MAD dopo un’esperienza in studio Fuksas, grazie alla quale ha scoperto la Cina, innamorandosene. 

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Andrea D’Antrassi, MAD Architects European Associate Partner, photo courtesy

Come definiresti l'approccio progettuale di MAD Architects?

Lo studio cerca sempre una connessione tra architettura e natura, e cerca di unire la cultura orientale, da cui proviene lo studio, e quella occidentale. Questo si vede soprattutto nei progetti europei come quello di via Boncompagni a Roma (con data di consegna 2026, ndr) che unisce residenziale e commerciale e dove le facciate fluide si aprono alla città, con balconi rigogliosi: MAD non vuole avere un approccio introverso.

 

Che ruolo ha la luce nella progettazione?

È un elemento fondamentale, l'architettura per noi vive sia di giorno sia di notte, quindi lo studio della luce nelle ore notturne è fondamentale, anche per enfatizzare le linee sinuose delle facciate. Ogni buon progetto, poi, ha una forte connessione con la luce naturale. Fin dall’inizio si sceglie accuratamente l’orientamento dell'edificio. La luce naturale dev’essere predominante, mentre quella artificiale la completa. 

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MAD Architects, 71 Via Boncompagni, image courtesy

In quali progetti vediamo questa applicazione della luce?

Uno molto importante è il Museo dell’Immigrazione a Rotterdam commissionato da una fondazione privata. Lì lavoriamo su un grande magazzino di inizio secolo, che in Olanda è considerato un monumento, e da cui partivano tutti gli immigrati che poi andavano in America. All’interno abbiamo inserito una scala monumentale in acciaio inossidabile e nel progetto la luce ha due scopi: da un lato sottolineare la bellezza dell’architettura austera preesistente, illuminando le aperture e le parti vetrate, dall’altro un’illuminazione più scenografica e drammatica che illumina la scala, che a sua volta attraversa il tetto diventando un punto di osservazione della città. L’illuminazione è volta proprio a enfatizzare questo movimento dinamico del tornado. 

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MAD Architects, FENIX Museum of Migration, image courtesy

Quali sono le vostre visioni per il futuro?

Le nostre architetture dovranno essere sempre più integrate e adattabili. Integrate rispetto all’interazione tra digitale, reale e gli strumenti della smart city. Siamo più sensibili ai dati e al recepimento di informazioni che possono adattare aspetti energetici e sostenibili, quindi avremo architetture sempre più complesse che comprenderanno vari sistemi. Adattabili perché dovrà essere un’architettura che possa rispondere a programmi funzionali sempre più articolati e sempre più specifici. Parlo, cioè, di edifici che possano mutare funzioni nel tempo.

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MAD Architects, Harbin Opera House, photo courtesy

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MAD Architects, MoLo (Mobility and Logistic Hub), image courtesy

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MAD Architects, FENIX Museum of Migration, image courtesy

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28 marzo 2023