La “riparazione urbana” per valorizzare uno scalo ferroviario a Roma

campo-urbano-roma-tuscolana-salone-milano

Campo Urbano, photo courtesy

La proposta Campo Urbano ha vinto il concorso internazionale per la conversione degli spazi ferroviari del quartiere Tuscolana di Roma in un “campus urbano” carbon-negative e circolare, per migliorare la mobilità e la connettività

Quando la riqualificazione urbana sostiene l’educazione, la crescita professionale e la sostenibilità non è solo la città a trarne beneficio ma anche la comunità stessa.

Tutti questi elementi si ritrovano in Campo Urbano, la proposta che trasformerà le zone in disuso del sito ferroviario di Roma Tuscolana attraverso un significativo approccio di “riparazione urbana”.

Il progetto, vincitore del concorso internazionale lanciato da Roma Capitale e FS Sistemi Urbani in collaborazione con l’iniziativa globale Reinventing Cities di C40 Cities, propone di riqualificare il sito trasformandolo in un vero e proprio “campus urbano” carbon-negative, progettato per migliorare la mobilità sociale e la connettività in tutto il quartiere.

Roma-Tuscolana-riqualificazione-urbana-Campo-Urbano-scatto-esteriore

Campo Urbano, photo courtesy

“Sono originario di Roma, e in questo progetto vedo rifiorire la mia città. Campo Urbano potrà diventare il catalizzatore di un approccio diverso su vasta scala,” ci spiega Tommaso Franzolini, Associate Director di AFK, lo studio di architettura londinese che ha firmato la proposta insieme al gruppo di sviluppo immobiliare italiano Fresia.

“Lavorare con un team internazionale di ingegneri, potendo contare sull’esperienza decennale di Fresia nello specifico contesto di Roma, è stato fondamentale per l’ideazione di Campo Urbano. Ci piace considerarci una squadra globale-locale,” dice Franzolini.

Il gruppo multinazionale e interdisciplinare opererà una riqualificazione completa su 24.000 metri quadri dell’ex scalo ferroviario – di proprietà del gruppo FS Italiane, per un valore stimato di circa 12,6 milioni di euro – adottando un piano generale altamente flessibile e multifunzionale. La fase di progettazione è già stata inaugurata e il progetto inizierà nel concreto entro l’anno.

Roma-Tuscolana-riqualificazione-urbana-Campo-Urbano-scatto-esteriore

Campo Urbano, photo courtesy

Promuovere le esperienze sociali

Un aspetto fondamentale della proposta vincente è stato il suo approccio alla circolarità. Privilegiando il retrofit delle infrastrutture esistenti ovunque possibile, Campo Urbano affronterà il rinnovamento restando fedele a una strategia di sostenibilità, con l’obiettivo di ottenere la certificazione Leed for Neighborhood Development.

“Sin dall’inizio abbiamo voluto riparare quella che al momento si presenta come infrastruttura segnata dal tempo, una cicatrice nella densa morfologia urbana di Roma,” aggiunge Franzolini. “Abbiamo colto il grande potenziale di quest’area, accessibile sia con il treno sia con la metropolitana, e deciso di lavorare con gli edifici modulari presenti per trasformare l’esistente.”

Dotandosi di complessi a uso misto – edifici residenziali, uffici e locali commerciali, residenze studentesche, un albergo e un hub energetico – Campo Urbano è progettato per collegare senza soluzione di continuità aree pubbliche e private, mantenendo flessibilità rispetto ai vari utilizzi e facilitando le esperienze sociali e la connettività in tutto il quartiere.

Roma-Tuscolana-riqualificazione-urbana-Campo-Urbano-scatto-esteriore

Campo Urbano, photo courtesy

I nuovi spazi completamente modulari saranno progettati per una comunità variegata di residenti, professionisti e studenti, che potranno vivere il campus e partecipare alle attività sociali che vi nasceranno, spiega Franzolini. “Stiamo esplorando il modo migliore di creare cortili e altre soluzioni interessanti, come i balconi personalizzabili che diventano ambienti bioclimatici, per favorire l’incontro tra le persone. Siamo guidati dall’idea che gli edifici debbano poter ‘respirare’.”

Un altro aspetto fondamentale del nuovo campus sarà la sua natura di spazio car-free, secondo il modello della “15-minute city” che migliora la circolazione e ottimizza la mobilità.

“Siamo felici di poter concentrare gli sforzi sul trasporto pubblico che collega la zona,” dice l’architetto. “La riqualificazione del vicino scalo ferroviario sarà l’opportunità di lavorare sia sulla qualità della mobilità sia sul senso di arrivo nel luogo. Ci siamo seduti al tavolo per creare un cuore cittadino davanti alla stazione, che diventerà un mix davvero interessante di nuovi edifici e aree verdi.”

Roma-Tuscolana-riqualificazione-urbana-Campo-Urbano-scatto-esteriore

Campo Urbano, photo courtesy

L’integrazione del verde

In linea con la mission e la vision di C40 Cities, Campo Urbano segue il principio chiave della decarbonizzazione per raggiungere il target di una carbon negativity al 3,4%: in altre parole, la riqualificazione assorbirà più emissioni di CO2 di quelle che produce.

“Vogliamo limitare il più possibile il ricorso alla compensazione di CO2: per questo, il 90% delle riduzioni di carbonio avverrà direttamente in loco,” specifica Franzolini. “Miriamo a creare un quartiere zero-energy, cioè capace di sostenere i lavori di costruzione al 100% con elettricità generata da fonti rinnovabili presenti nel territorio locale.”

In questo senso, è stata data grande importanza alla protezione e alla valorizzazione dell’ambiente circostante, con un parco lineare che attraverserà tutto il campus e aiuterà a migliorare la biodiversità, la qualità dell’aria e l’accesso agli spazi verdi.

Roma-Tuscolana-riqualificazione-urbana-Campo-Urbano-scatto-esteriore

Campo Urbano, photo courtesy

Questo progetto di infrastruttura naturale integrerà anche fonti di energia pulita dedicate al sito, al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione della carbon footprint ma anche di creare nuove opportunità di impiego nel settore green, a sostegno della ripresa economica nella comunità locale.

Franzolini aggiunge, in conclusione: “La nostra vision per Campo Urbano è quella di un luogo di innovazione sociale e tecnologica dove infrastrutture, architettura e spazi pubblici si intrecciano per favore nuove esperienze urbane nel quartiere inteso in senso ampio e in tutta Roma. Un modello che potenzialmente potrà affermare un innovativo paradigma di sviluppo sostenibile.”