Manifestazioni La storia dell'aperitivo italiano, nato alla Fiera di Milano Testo di Elisa Carassai Aggiungi ai preferiti Cinzano tasting and sale kiosk at the Milan Trade Fair in 1951, ph. courtesy Archivio Fondazione Fiera Milano Vi siete mai chiesti come, quando e perché sono nati alcuni dei vostri drink milanesi preferiti? Ripercorriamo la storia delle aziende di Milano che hanno rivoluzionato l’aperitivo nel mondo Milano è nota in tutto il mondo come capitale della moda e del design, ma è anche stata la culla di molte aziende leader nel food and beverage. Un settore che vanta una ricca storia, che si intreccia con quella della Fiera di Milano: non tutti sanno, infatti, che molti brand hanno visto la luce – o raggiunto il primo successo – proprio durante la manifestazione. Sono tanti infatti gli episodi in cui la Fiera di Milano ha svolto un ruolo chiave nella creazione di quello che oggi conosciamo come “il rituale italiano dell’aperitivo”. Esploriamone allora alcuni, e impariamo a conoscere meglio i marchi più importanti di questa tradizione grazie alle storie raccolte dall’Archivio storico di Fondazione Fiera Milano. Zucca Rabarzucca stand at the Milan Trade Fair in 1963, ph. courtesy Archivio Fondazione Fiera Milano Prima del Caffè Camparino, c’era il Bar Zucca. Non tutti sanno che il famoso locale è stato di proprietà del brand milanese Rabarbaro Zucca dal 1996 al 2012. Del resto la storia dell’azienda è legata indissolubilmente a Milano: qui nacque nel 1845 il suo classico bitter, quando Ettore e Tilde Zucca sperimentarono un mix di rabarbaro e altri aromi naturali nel loro laboratorio artigianale. Fu loro figlio Carlo a trasformare, con grande spirito imprenditoriale, un semplice tentativo in un business su scala industriale: una formula di successo che poi i nipoti Emilio e Gerolamo portarono oltre i confini della città. OM Leoncino truck at the 1967 Milan Trade Fair, ph. courtesy Archivio Fondazione Fiera Milano Amaro Ramazzotti è di certo uno dei pochi marchi che può dire di aver partecipato alla Fiera di Milano per oltre 50 anni di fila. Ma dove nasce? Si dice che, nel 1815, un farmacista di origine bolognese, Ausano Ramazzotti, abbia iniziato a sperimentare con diverse combinazioni di sapori, usando ingredienti di tutto il mondo con il preciso obiettivo di produrre una bevanda aromatizzata. Dopo diversi tentativi in un laboratorio di Milano, emerse con la ricetta di quello che oggi conosciamo come Amaro Ramazzotti. Questo liquore viene ottenuto dalla macerazione di 33 specie di erbe, spezie e radici, secondo una ricetta ancora oggi segreta, tramandata di generazione in generazione: gli unici ingredienti di pubblico dominio sono bucce di arance siciliane, anice stellato, cardamomo e chiodi di garofano. Qualche anno dopo, nel 1848 per l’esattezza, Ausano aprì un bar in Via Canonica dove iniziò a servire l’Amaro Ramazzotti, e il resto è storia. Campari kiosk at the 1977 Milan Trade Fair, ph. courtesy Archivio Fondazione Fiera Milano Ormai leader globale e proprietario di numerose altre bevande, Campari è famosa per la sua storica soda e vanta un passato dalle radici artistiche. L’azienda fu fondata da Gaspare Campari con l’apertura di una distilleria a Milano nel 1860, poi seguita dal Caffè Camparino in Galleria Vittorio Emanuele II. Nel 1932 l’inizio della produzione del Campari Soda fu accompagnato da un’efficace campagna pubblicitaria, tramite affissioni la cui creatività fu affidata a Fortunato Depero e altri artisti dell’epoca. Persino l’iconica forma a “calice rovesciato” della bottiglietta fu un’idea del grande pittore futurista. F.lli Branca Distillerie in 1938, ph.courtesy Archivio Fondazione Fiera Milano Nota ai più per gli iconici amari Brancamenta e Fernet Branca, la Fratelli Branca Distillerie fu fondata nel 1845 a Milano da Bernardino Branca, che nel suo laboratorio di Porta Nuova, come altri suoi colleghi, intendeva sperimentare nuovi rimedi medicinali. Nel 1905 il logo dell’azienda – un’aquila con le ali spiegate, che afferra con le zampe una bottiglia e vola sopra il mondo, disegnata dal pittore Leopoldo Metlicovitz in pieno stile Art Nouveau – era ormai destinato a conquistare bar, ristoranti e pasticcerie di tutto il mondo: è di quell’anno la registrazione ufficiale. L’azienda ha donato Torre Branca, nel cuore di Parco Sempione, alla città di Milano, e nel 2009 ha aperto al pubblico la Collezione Branca con un museo che contribuisce a testimoniare l’importante passato industriale e manifatturiero del nostro Paese.