Salone Selection L’avvenire dell’umanità in mostra al Museo del Futuro di Dubai Testo di Gaia Lamperti Aggiungi ai preferiti Museum of the Future, exhibition, photo Gaia Lamperti Un museo vivente, pensato per mostrare la vita dei prossimi 50 anni, è pronto a ospitare la prima conferenza a livello mondiale che tratta un tema cruciale per la nostra espansione nel mondo digitale A meno di un anno dalla sua inaugurazione, avvenuta a febbraio 2022, il Museo del Futuro di Dubai è pronto a ospitare la sua prima conferenza mondiale su uno degli ambiti che daranno forma al nostro futuro, il metaverso. L’incontro inaugurale Dubai Metaverse Assembly, annunciato ufficialmente dall’erede al trono di Dubai, Hamdan bin Mohammed, è in programma per il 28 e 29 settembre. Ospiterà 300 esperti globali e 40 istituzioni specializzate nelle tecnologie e applicazioni del metaverso, un mercato che, secondo un rapporto di McKinsey & Company, potrebbe generare un fatturato di circa $55 trilioni entro il 2030. Museum of the Future, interiors, photo Gaia Lamperti Lo slogan che accompagna la manifestazione è ‘designing a better future for humanity’, ossia progettare un futuro migliore per l’umanità. Da anni ormai gli Emirati, e in particolare proprio Dubai, si impegnano per sviluppare al massimo le potenzialità di questo futuro migliore, in particolare attraverso gli investimenti nel campo del digitale, dal metaverso agli NFT alle criptovalute. Lo stesso Museo del Futuro è un tributo all’evoluzione e all’espansione dell’umanità nel mondo digitale. “Il Museo del Futuro è un museo vivo, che si adatta e si trasforma continuamente per tenere il passo con il continuo cambiamento iterativo che il suo stesso ambiente imprime alle attrazioni e alle opere esposte” ha dichiarato Mohammed Al Gergawi, Ministro degli Affari di Gabinetto degli Emirati Arabi Uniti e presidente della Dubai Future Foundation, in occasione dell’inaugurazione del museo. L’obiettivo di questi spazi è proprio di illustrare il potenziale dello sviluppo che l’umanità potrà osservare nei prossimi decenni nei campi della scienza, della tecnologia e dell’innovazione, oltre a mettere in luce le principali sfide che dovrà affrontare, in quello che è stato definito “l’edificio più bello della Terra”. Museum of the Future, photo Gaia Lamperti Un viaggio a 360° nel mondo di domani L’edificio che ospita il museo, progettato dall’architetto Shaun Killa dello studio Killa Design, è una straordinaria dimostrazione di progettazione e ingegneria computerizzate e nasce per essere iconico dal punto di vista tanto architettonico quanto culturale. È già diventato parte integrante dello skyline della città, insieme al celeberrimo Burj Khalifa, che dal 2010 è il grattacielo più alto del mondo. La costruzione della sola facciata del Museo del Futuro, composta da 1024 opere d’arte in acciaio inossidabile prodotte grazie a robot che possiedono l’abilità unica di lavorare forme estremamente complesse, ha richiesto più di 18 mesi di lavoro e ha previsto l’assemblaggio di pannelli di materiali compositi in quattro strati, ciascuno dei quali è realizzato con un processo che si articola in oltre 16 passaggi. La sua superficie di oltre 17mila metri quadrati è interamente ricoperta di citazioni di poesie dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, scritte in elegante calligrafia e illuminate da più di 14mila metri di luci LED. Una di esse recita: “Il futuro appartiene a chi sa immaginarlo, progettarlo e realizzarlo”. Museum of the Future, interior, photo Gaia Lamperti All’interno della struttura, il visitatore intraprende un viaggio strutturato in cinque capitoli, uno per ogni piano dell’avveniristico edificio di forma toroidale, e può esplorare le future tendenze e le priorità fondamentali della prossima era. Il visitatore partecipa a una spedizione spaziale a 600km dalla Terra, sulla stazione spaziale OSS Hope, e a un tour di scoperta di una foresta pluviale amazzonica geneticamente modificata dove viene preservata la biodiversità, oltre a poter avere un’anticipazione delle innovazioni che cureranno la mente e il corpo e a visitare un piano della struttura dedicato alla celebrazione di alcune tra le più avanzate tecnologie nell’ambito dei trasporti, dell’abbigliamento, della produzione di energia e del monitoraggio sanitario. L’ultima parte della mostra è completamente dedicata a un’area gioco riservata agli eroi del futuro, i bambini. Tra le esperienze che proiettano il visitatore nel futuro, si segnalano una simulazione del decollo di uno shuttle, la presentazione di una domanda per partecipare a una missione spaziale, la visita a un laboratorio che si occupa di invertire gli effetti dei cambiamenti climatici e lo scanner per un check-up completo. Museum of the Future, exhibition, photo Gaia Lamperti Le lezioni dei prossimi cinquant’anni Grazie alla varietà di offerta di realtà virtuale e aumentata, analisi dei big data, intelligenza artificiale, installazioni ed esposizioni di interazione uomo-macchina, il museo rappresenta la nostra comprensione di come sarà il futuro nei prossimi cinquant’anni. Questo perché, come dice una delle citazioni di Al Maktoum, solo se possiamo immaginare il futuro e progettarlo riusciremo a farlo nostro e renderlo migliore. L’aggiunta di questo straordinario nuovo componente alla città di Dubai vuole essere un appello ai giovani affinché siano più ambiziosi nell’inseguire i loro sogni, le loro aspirazioni e le loro imprese del futuro. L’inizio di una serie di eventi di queste dimensioni al Museo del Futuro, come la Dubai Metaverse Assembly, fa capire che la struttura non ospiterà solo uno spazio di scoperta e immaginazione, ma sarà anche un luogo dove si potrà continuare a discutere attivamente delle possibilità che il futuro presenta per le comunità globali. «I talenti emiratini hanno avuto un ruolo importantissimo nella realizzazione del Museo del Futuro. Al contempo, il loro futuro contributo nell’attivare e far funzionare questo polo globale della conoscenza sarà fondamentale» ha aggiunto Al Gergawi, commentando il contributo degli Emirati alla progettazione, alla realizzazione e alla gestione del primo museo di questo genere. «È un messaggio di speranza, ottimismo e positività rispetto a un futuro migliore per l’umanità intera».