Le architetture da scoprire a Shanghai

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Shanghai, Bund Finance Centre, Foster + Partners e Heatherwick Studio

Una guida per conoscere gli edifici della metropoli cinese firmati dai più importanti studi di architettura internazionali

L’architettura a Shanghai è una materia viva, in evoluzione. Non solo per il numero e l’entità dei cantieri da cui prendono forma edifici e grattacieli che modificano assetto e skyline della metropoli cinese da circa 25 milioni di abitanti. Per introdurre al viaggio nella capitale economica della Cina, una guida alle architetture da scoprire a Shanghai dovrebbe evidenziare la convivenza tra più anime e l’aspetto in divenire della città. Si parte spesso preparati all’impatto con la svettante Oriental Pearl Tower e l’iconica torre Jin Mao Tower, tra i must see della scintillante area finanziaria di Pudong, immancabile sfondo per i selfie dal famoso Bund. Si torna a casa appagati dalla visita alla Concessione Francese, dagli interventi inattesi, spesso scoperti girando liberamente in bicicletta, e dalla vivacità dell’offerta museale. 

Architettura a Shanghai: gli edifici più affascinanti da scoprire

Il Bund a Shanghai 

Affacciata sul lungofiume Huangpu, quest’area di Shanghai regala alcune delle più note viste dello skyline di Pudong, il distretto ad alta concentrazione di grattacieli (e di affari) della metropoli. Fotografie panoramiche a parte, si arriva qui soprattutto per assaporare lo spirito commerciale della città prima del recente boom economico, del quale restano memorie architettoniche anche coloniali, in un mix di stile tra Oriente ed Europa. A partire dalla metà del decennio scorso, la zona settentrionale del Bund è stato oggetto di un’operazione di rivitalizzazione, che tra gli altri studi internazionali ha coinvolto anche David Chipperfield Architects cui si devono alcuni interventi di restauro e riconversione. 

Le architetture da record e d’autore di Pudong  

Per chi è alla ricerca di edifici di architettura contemporanea a Shanghai, la tappa a Pudong è pressoché scontata. Oltre a dare la misura dell’ascesa economica della Cina, con la Shanghai Tower questo articolato distretto partecipa a tutti gli effetti alla “competizione globale” tra gli edifici più alti del pianeta. Situato nella Lujiazui Finance and Trade Zone, accanto all’iconica Jin Mao Tower (a sua volta disegnata dallo studio Adrian Smith + Gordon Gill Architecture per evocare le tradizionali pagode), è attualmente il terzo più alto grattacielo al mondo. In uso da meno di dieci anni, disegnato dallo studio Gensler, con i suoi 632 metri di altezza, distribuiti in 127 piani, detiene in patria il record. Non c’è bisogno di stare con il naso all’insù per osservare il Lujiazui Harbour City Exhibition Centre. Completato da OMA nel 2017, dispone di una griglia metallica di rivestimento che intende ricordare il passato industriale del sito di inserimento. Al di sotto del volume sospeso, uno spazio pubblico può accogliere eventi di varia natura. 

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Lujiazui Harbour City Exhibition Centre - Ph. Zhang Chao, Courtesy of OMA

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Lujiazui Harbour City Exhibition Centre - Ph. Zhang Chao, Courtesy of OMA

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Lujiazui Harbour City Exhibition Centre - Ph. Zhang Chao, Courtesy of OMA

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Lujiazui Harbour City Exhibition Centre - Ph. Zhang Chao, Courtesy of OMA

Salone del mobile Salone del mobile

Concessione francese a Shanghai 

Fino a circa ottant’anni fa, una (paludosa e probabilmente inospitale) porzione di Shanghai era di proprietà dello stato francese. La metamorfosi di questo quadrante urbano è già di per sé una vicenda affascinante, i cui esiti possono suscitare sentimenti di varia natura. Sull’iniziale effetto sorpresa, specie per il visitatore europeo, nel trovarsi di fronte a una dimensione e un’atmosfera tutto sommato familiari e di respiro anche Art déco a così tanti chilometri di distanza dalla Francia, finisce per prevalere la piacevolezza del luogo. Tra concept store, caffè, gallerie e viali alberati. 

Heatherwick Studio a Shanghai tra 1000 Trees e l’Expo 

Proprio gli alberi sono protagonisti del complesso a uso misto 1000 Trees, una sorta di opera-paesaggio con significative presenze arboree e vegetali a distanza ridotta dal lungomare. Eretta nel distretto di Putuo, ha segnato il ritorno a Shanghai di Heatherwick Studio a poco più di dieci anni dal successo del Padiglione UK alla Shanghai World Expo 2010. In collaborazione con Foster + Partners (cui si deve il recente Shanghai Bund Riverside), lo studio fondato da Thomas Heatherwick lega il proprio nome alla città di Shanghai anche per la sede della Fosun Foundation, il cui edificio di tre piani racchiude sale espositive e per eventi dietro a uno schermo ritmato da tubi bronzei. Sempre a firma Thomas Heatherwick, negli spazi dell’avveniristico The Orbit, dove dall’8 all’11 novembre è in scena “The Orbit’s Orbit: un’installazione performativa dedicata al design italiano firmata dall’artista Matilde Cassani”. 

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Shanghai, Fosun Foundation, Bund Finance Centre - Ph. Laurian Ghinitoiu

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Shanghai, Fosun Foundation, Bund Finance Centre - Ph. Laurian Ghinitoiu

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Shanghai, Fosun Foundation, Bund Finance Centre - Ph. Laurian Ghinitoiu

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Shanghai, 1000 Trees, Heatherwick Studio - Ph. Qingyan_Zhu

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Shanghai, 1000 Trees, Heatherwick Studio - Ph. Qingyan_Zhu

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Shanghai, West Bund Shanghai art building - Ph. Qingyan Zhu

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I musei da visitare a Shanghai 

Come immaginabile, la lista dei musei di Shanghai è generosa. Dal punto di vista architettonico un percorso di indubbio interesse è quello finalizzato allo sviluppo del (futuro) principale distretto culturale e artistico dell’Asia, in un quadrante della città dalla precedente vocazione industriale. Nel West Bund Masterplan sono coinvolte firme di punta del panorama architettonico internazionale, tra cui le divisioni locale e berlinese dello studio David Chipperfield Architects, artefici del West Bund Museum. Per un quinquennio sede di mostre organizzate dal Centre Pompidou Paris (sulla base dell’accordo siglato dall’istituzione francese con il West Bund Group), questo edificio affacciato sulla riva settentrionale del fiume Huangpu dispone di tre principali volumi espositivi attorno a una hall centrale a doppia altezza.