Le case straordinarie di Seiji Yoshida: un viaggio tra immaginazione e realtà

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credits: © 2020 YOSHIDA Seiji / PIE International

Il regno dell’architettura fantastica di un illustratore e graphic designer di Tokyo apre le porte a racconti insoliti. Dove il lettore diventa regista di storie fantastiche

Si torna improvvisamente ragazzini sognatori e visionari sfogliando le oltre 120 pagine di questo particolare volume, consigliato in primis a chi è tra gli 8 e i 12 anni, ma come per molti altri libri (pensiamo a Il piccolo principe) di interessante lettura anche per il pubblico adulto. “Sono innumerevoli le storie in cui compaiono edifici meravigliosi, dai volumi illustrati per l’infanzia ai romanzi”, spiega nell’introduzione il suo autore Seiji Yoshida, illustratore e graphic designer di videogiochi e app, per i quali sviluppa gli scenari di fondo. “Ho letto più volte libri come Le avventure di Huckleberry Finn, Heidi, Momo, prestando grande attenzione a ogni frase, soffermandomi su ogni illustrazione, anche la più piccola, e immaginando, come in un sogno, ogni dettaglio”.

E, da allora, questa sorta di bestiario architettonico è cresciuto nella sua mente visionaria, concretizzandosi nelle 33 particolari case di questo catalogo disegnato. Una straordinarietà ben esplicitata nel titolo, Il libro delle case straordinarie. Sono leve di eccitazione e di fantasie, spazi chiusi che aprono quelli dell’immaginazione. Sia nell’immediato del primo sguardo, sia nel passo successivo della lettura. Chi penserebbe, ad esempio, che nella grigia e cupa locomotiva si nasconde uno spazio confortevole dove vivono due sorelle che “usano di solito stoviglie di lusso”. Case tutte con una loro storia, e con un loro ritratto.

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credits: © 2020 YOSHIDA Seiji / PIE International

Seiji Yoshida non dà il la solo alle vite di chi abita le sue case – dal meccanico taciturno al demone timido, dal giovane inventore al domatore di draghi – lasciando poi al lettore il piacere di far lievitare con le proprie doti immaginative ogni storia. Ogni casa viene personalizzata con grande minuzia calligrafica. Come un vero architetto ne disegna la pianta, precisa e con annotazioni a mano poste a margine, e lo spaccato, che sia quello di una dimora galleggiante, un mulino a vento o una clinica nella foresta. Assonometrie che sono accompagnate da commenti sulla storia dell’edificio, descrizioni e funzioni di alcuni oggetti, spiegazioni dell’uso delle stanze. Yoshida rivela appieno la sua cultura. è anche visiting professor alla Kyoto University of the Arts e docente presso la Kyoto Seika University. Il volume è, tra l’altro, corredato da una raccolta di pagine dedicate alla creazione e spiegazione dei disegni, con riferimenti storici e temporali. Si incontrano così la torre inglese del XIII secolo, il cottage americano contemporaneo, il castello gallese dell’Ottocento, il mulino ad acqua francese del Settecento e le nagaya, le case a schiere tipiche del periodo Edo. La passione di Yoshida per l’architettura arriva persino a creare per la casa dei sette nani, proprio quelli di Biancaneve, un semplice modellino architettonico, che permette di avere un’idea dell’edificio reale molto più dei disegni. “Li consiglio”, scrive “a chi ama i lavori manuali”. E così, “l’ingresso è stato rialzato e il laboratorio fa da tettoia, in modo che la porta possa essere aperta e chiusa agevolmente anche quando nevica”.

Nelle vesti di illustratore Yoshida esercita tutta la sua creatività e immaginazione per disegnare a piena pagina – sempre la sinistra – la casa immaginata. Può essere un close-up, come quello della libreria su più piani, di cui evidenzia la porta d’ingresso affacciata sul sentiero che porta al mare. O perfette cartoline bucoliche, dal castello dell’orfano dimenticato fino alla palazzina del botanico eccentrico, ricoperta di verde, fuori e dentro, all’insegna della contemporanea biofilia.

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credits: © 2020 YOSHIDA Seiji / PIE International

Il volume ha anche una (giusta) pretesa didattica, illustrando le diverse tipologie di una delle componenti architettoniche fondamentali, il tetto – a falde, a capanna, a mansarda – o insegnando ai più piccoli la storia del gabinetto, “elemento spesso trascurato quando si disegna un edificio”, scrive Yoshida. “Il Giappone è all’avanguardia in termini di pulizia dei servizi igienici”, ribadisce orgogliosamente. 

Yoshida è molto generoso non solo nella ricchezza delle tavole ad acquerello, ma anche nello svelare i segreti d’artista. “Disegni troppo dettagliati”, scrive “lasciano poco spazio all’immaginazione. Per questo motivo coloro i miei personaggi in modo più grezzo e senza troppi strati, così come non rifinisco del tutto nemmeno gli interni e il mobilio”. Nell’ultimo capitolo, “Making”, prendendo ad esempio la sala macchine del minatore spiega come il primo passo, da fare sia quello di pensare al tipo di costruzione. “Volendo creare una narrazione tramite le illustrazioni, cerco di immaginarmi un edificio che non sia solo esteticamente gradevole, ma che possa anche comunicare qualcosa della sua origine e che faccia percepire la storia che lo riguarda”. Poi, parla di schizzi, elaborazioni di bozzetti, prospettive, colori, di correzione della tonalità e di texture. Infine, dalla colorazione della veduta interna si passa a quella esterna suggerendo come rendere al meglio terreno, nuvole, mare, ciottoli, mattoni. Una piccola, grande lezione.

L’ultimo interno illustrato è proprio il suo studio, semplice e moderno, per lasciare immaginare al lettore le sue giornate di lavoro. Non troppo, però: sulla piantina la freccia che indica l’ingresso è accompagnata dalla scritta “la porta d’accesso può essere chiusa a chiave”. Un modo gentile per allontanare gli intrusi dalla sua fantasia. Si sogna da soli, in certi casi.

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Titolo: Il libro delle case straordinarie

Illustrazioni e testi Seiji Yoshida

Editore: L’ippocampo

Anno di pubblicazione: 2021

Pagine: 128