Salone Selection Le mostre del Lake Como Design Festival Testo di Mattia Lanzarone Aggiungi ai preferiti ERRANTI at Palazzo del Broletto, Lake Como Design Festival Le installazioni che hanno popolato il comune lombardo la settimana appena conclusasi, alla ricerca di un neo-nomadismo pur ancorato saldamente ai luoghi storici della città È terminata ieri l’edizione 2022 del Lake Como Design Festival, giunta quest’anno alla sua quarta edizione. La scelta di incentrarla sulla tematica inedita del neo-nomadismo, le migrazioni culturali e lavorative causate da divari economici sempre più voraginosi e crisi climatiche sempre meno ignorabili, è una decisione curatoriale che ben si sposa con i principi fondanti dell’evento: organizzare una commistione unica di design e arte, ospitata in luoghi storici, anche se a volte nascosti, di una città come Como, pullulante di veri e propri monumenti architettonici. È in queste sedi, intrise del valore inestimabile del tempo, che si è concretizzata la missione di questa edizione del LCDF. Lo sforzo nel parlare di nuove partenze in edifici storici e riadattati dalla loro funzione originale è un contrasto riuscito e base fondamentale di questo Festival. Un obiettivo che è rispecchiato nelle parole di Lorenzo Butti, ideatore e direttore artistico del Festival: nei suoi pensieri, l’evento rappresenta “un percorso che parte da ciò che la storia ci ha tramandato, per arrivare alla fondamentale consapevolezza dell'importanza della conservazione di ciò che abbiamo, la creazione di ciò che ancora non c'è e la promozione.” ERRANTI, L’ARTE OLTRE IL LIMITE DEL VISIBILE L’evento si è snodato intorno a tappe che hanno attraversato tutto il centro urbano di Como. ERRANTI, la mostra collettiva curata dalla teorica e critica d’arte Francesca Alfano Miglietti, è esemplificativa di questo nomadismo, non contenendosi in un unico luogo e sviluppandosi lungo il corso de il Palazzo del Broletto, il Palazzo Mugiasca e il Museo delle scienze Casartelli. Miglietti concepisce la mostra come una selezione di opere che mirano a ingannare lo spettatore prima, e farlo meditare sui loro significati dopo. È il caso dell’installazione di Daniela Novello Convivio, apparentemente un banchetto di pane in realtà dipinto su sassi, giustapposizione sagace tra la sedentarietà delle rocce e il viaggio continuo del grano, attuale come non mai. O ancora, il metro quadro di terriccio comasco raccolto da Andrea Nacciarriti per il suo per square meters, in piena rivolta contro la crisi abitativa della città, e infine il corto Margine di Francesco Jodice, un continuo odi et amo – come solo una vera lettera d’amore sa esserlo – verso l’alienazione urbana. Quest’ultimo, minuzioso genio di collage filmografico impreziosito dal montaggio del co-scrittore Saverio Pesapane, è stato proiettato integralmente presso la sala cinematografica del Museo delle scienze Casartelli, il cui legno storico ha contribuito, attraverso il suo tipico odore e scricchiolio, a riportare un’esperienza visiva unica e senza tempo. Convivio by Daniela Novello at Palazzo del Broletto, Lake Como Design Festival CONTEMPORARY DESIGN SELECTION Sempre presso il Museo Casartelli, ma nell’inedita al pubblico Sala Nobel, si è potuta visitare la Contemporary Design Selection, un’esposizione di opere prodotte da designer indipendenti da tutto il mondo riuscita grazie alla collaborazione con Catawiki, una piattaforma di aste online che ha abbracciato completamente il tema del neo-nomadismo del Festival fornendo una soluzione anche commerciale alla diaspora creativa creata dalle nuove migrazioni. Una selezione eclettica che ha prediletto opere il cui fulcro rappresenta la connessione tra persone nei posti più lontani e liminali; è il caso della sedia They Told Me del cosmopolita Duyi Han, una sorta di inno alla solitudine delle relazioni a distanza che si tramuta, ai piedi del mobile, in un’esortazione al viaggio aereo, con i codici aeroportuali delle più grandi città mondiali ricamate sul tessuto. O Piscuni dello Studio Foro, nato dall’incontro fortuito con una signora novantatreenne cilentana, di nome Assunta, il cui attaccamento alla sua terra ha ispirato l’opera realizzata in marmo locale. È interessante pensare come queste produzioni, narranti di passaggi di tradizioni e culture parallele ma compatibili, avranno trovato ancora un altro uso, un altro proprietario e un nuovo significato grazie a quest’asta. Contemporary Design Selection at Museo delle scienze Casartelli, Lake Como Design Festival They Told Me by Duyi Han Piscuni by Studio Foro GALERIE PHILIA Spostandosi verso il lungolago comasco, il Festival ha concesso ai propri visitatori l’occasione unica di entrare nella Casa Bianca, una storica residenza aperta pubblicamente solo per quest’evento – essendo stata messa in vendita e prontamente comprata -. Un insolito patrimonio cittadino, celato anche agli habitué di Como, la Casa Bianca merita due righe di approfondimento: una residenza maestosa, un susseguirsi di stili di design di epoche diverse, superate ma ancora affascinanti, in un modo reso possibile solo a ciò che supera la prova del tempo. Questo è lo sfondo perfetto per la selezione di progettisti organizzata in collaborazione con Galerie Philia, che ha deciso di lasciare carta bianca ai protagonisti della mostra e di superare, proprio come la Casa Bianca, il concetto di monotematicità stilistica. Hanno quindi coesistito, in perfetta armonia, le retrofuturistiche lampade Joy Circle di Draga & Aurel, lo studio fisico sulla leggerezza dell’Assise di Frederic Saulou e la geometricità di ispirazione nipponica della Wolf Chase di Lupo Horiōkami, tra i numerosi progetti esposti. Casa Bianca Casa Bianca Joy Circle Lamp by Draga and Aurel Assise by Frederic Saulou IN SEARCH OF LOST TIME Seguendo il corso del lungolago, risalendo la passeggiata Lino Gelpi, si giunge quindi alla Villa Gallia, ordinariamente ufficio dell’Amministrazione provinciale ma durante la settimana del Festival sede della mostra In Search Of Lost Time; organizzata in collaborazione con Movimento Club, è stata ispirata dall’omonimo romanzo di Marcel Proust, volendo rendere omaggio allo scrittore francese e concordando su come il presente e il futuro di ognuno di noi sia dettato dal nostro passato. Movimento, progetto promosso da Artefatto, ha quindi lavorato su uno shock temporale per lo spettatore, componendo una selezioni di designer contemporanei sullo storico sfondo di una magione neoclassica, contrasto ancor più acuito dalla scelta di rivestire di magenta le pavimentazioni di Villa Gallia, astraendo da passato, futuro e presente.