Le nuove cucine sono ecosostenibili
Le aziende più all’avanguardia non solo usano materiali green, ma attuano anche produzioni sostenibili e riduzione di emissioni inquinanti
Per fortuna, la sostenibilità è diventata ormai la parola d’ordine del nostro vivere quotidiano, e se all’inizio era poco più di un “green washing”, oggi è una vera e propria componente imprescindibile tra le scelte d’acquisto. Molti studi, tra cui “The young consumer and a path to sustainability” del Credit Suisse Research Institute, registrano che il livello di impegno per la tematica della sostenibilità è nettamente più elevato tra i consumatori appartenenti al gruppo dei Millennials (i nati tra il 1981 e il 1995) e della Generazione Z (i nati tra il 1996 e il 2010). In definitiva i consumatori del futuro.
Il mondo del design, da sempre attento agli aspetti del benessere in tutte le sue forme, e del comparto delle cucine in particolare, è all’avanguardia nella ricerca e nell’utilizzo di materiali ecosostenibili.
I maggiori brand di cucine puntano, oltre che all’utilizzo di materiali il più possibile rispettosi dell’ambiente, a progetti produttivi con riduzione delle emissioni inquinanti, facilità di smaltimento e riciclo a fine vita degli arredi, implementazione delle energie rinnovabili, processi industriali a ridotto impatto ambientale.
Vari i materiali “virtuosi” a cui attinge il comparto. In commercio dal 1997, i pannelli Leb sono realizzati al 100% con materiale legnoso post-consumo certificato FSC® e con valori di emissioni di formaldeide inferiori ai limiti imposti dal regolamento. L’innovativo Paperstone®, utilizzato per ante e pannelli, è 100% ecologico perché realizzato con cartone e carta riciclati e certificati FSC®, impregnati con una resina priva di derivati dal petrolio e prodotta esclusivamente con acqua e materie prime rinnovabili (come l’olio dei gusci degli anacardi).
I piani cucina possono essere realizzati in pietra naturale ma utilizzando gli scarti della lavorazione di graniti e marmi, assemblati con resine naturali atossiche, oppure in Fenix, resistente e con qualità antibatteriche, la cui struttura composta per circa il 70% da cellulosa (strati di carta) viene ottenuta con l'impiego di nanotecnologie e trattata con resine termoplastiche di ultima generazione.
Infine, non è da trascurare l’acciaio, la cui produzione ricorre spesso al riciclo, e che comunque necessita di meno calore per essere trattato rispetto ad altri materiali.