Sostenibilità Le tendenze scoperte al Madrid Design Festival 2022 Testo di Salvatore Peluso Aggiungi ai preferiti Institute for Postnatural Studies, “Un lago de jade verde”, Centro Centro, Madrid Design Festival 2022 Progetti sostenibili, installazioni immersive e mostre di giovani talenti riempiono il calendario della manifestazione che, giunta alla sua quinta edizione, si tiene nella capitale spagnola fino al 13 marzo 2022 Con 41 mostre, 7 installazioni, 219 attività e il coinvolgimento di oltre 600 professionisti del mondo del design, il Madrid Design Festival riafferma il suo approccio trasversale e inclusivo. Giunta alla sua quinta edizione, la manifestazione fa della città una vera e propria capitale del design. Abbiamo provato a sintetizzare l’esperienza spagnola attraverso tre temi o approcci ricorrenti. Il Madrid Design Festival animerà i musei, le gallerie, gli showroom e gli spazi pubblici della città fino al 13 marzo 2022. La sostenibilità al centro del progetto Argomento non esplicito ma al centro dell’agenda del festival è quello della sostenibilità e come le nuove forme di progettazione possono ridurre il nostro impatto sul pianeta. Tra i 131 partecipanti ai MINI Design Award – uno degli eventi centrali del festival – sono molti i progettisti che propongono il riutilizzo di materiali di scarto, nuovi modi di connettere la città alla natura, strumenti per l’efficienza energetica degli edifici. Tra i progetti finalisti abbiamo notato M15, un sistema territoriale ideato dal designer Lucas Muñoz che, in un raggio di 15 km dal centro della capitale, ha fatto una mappatura dei flussi materiali legati all’allestimento degli spazi commerciali e ad altri eventi temporanei. Dalla catalogazione e dal riuso dei materiali di scarto Muñoz ricava un abaco di nuovi arredi da utilizzare per showroom e ambienti domestici. “La sostenibilità è sinonimo di bellezza. Gli elementi che definiscono il valore estetico e la sostenibilità di un edificio sono l’armonia del suo disegno, l’uso dei materiali, le tecniche utilizzate, la relazione con il suo contesto e l’ambiente, con l’utente e il contesto socio-culturale,” afferma Anna Heringer. L’architetta tedesca è protagonista del Madrid Design Festival con una mostra personale al Museo ICO – la sua prima in Spagna. Heringer cerca connessioni profonde con i luoghi attraverso le sue architetture. Il suo approccio è stato trasposto in mostra con l’esposizione di tessuti realizzati insieme a donne del Bangladesh, che riproducono le piante e gli alzati dei suoi edifici; ci sono inoltre modelli, installazioni, disegni e foto che raccontano i principali progetti sviluppati dall’architetta a partire dal 2006. Al CentroCentro troviamo inoltre “Un lago de jade verde”, una mostra curata da Institute for Postnatural Studies, un collettivo di ricerca multidisciplinare con sede a Madrid. Il gruppo di designer, architetti, artisti, filosofi e performer indaga i limiti e le categorie che definiscono il nostro immaginario di natura e provano a ripensare le relazioni tra umani e non umani. Da questa ricerca nasce un percorso espositivo ricco di materiali – dai dipinti alle installazioni immersive, dalle sculture agli ologrammi – generando una stratificazione di significati che rappresenta la complessità del tema. Estudi Antoni Arola, Fiat Lux. Architecture of Light, Fernán Gómez cultural center, Madrid Design Festival 2022 Il design è immersivo Per coinvolgere un pubblico ampio di non addetti ai lavori troviamo diverse installazioni ambientali che raccontano prodotti e tematiche urgenti attraverso la stimolazione di tutti i sensi. Izaskun Chinchilla ha disegnato un’oasi urbana che ha l’obiettivo di riconnettere l’uomo con la natura. Utilizzando pannelli di legno colorati ha creato un ambiente in cui riproduce le ombre, i suoni, le sagome, gli odori e i rituali della foresta. L’esperimento spaziale propone una serie di otto attività che rafforzano questa connessione con la natura. Il progetto di Chinchilla, intitolato Connective Nature, si può trovare al centro culturale Fernán Gómez insieme a un’altra installazione ambientale: Fiat Lux. Architecture of Light, un progetto realizzato da Estudi Antoni Arola. La proposta dello studio catalano vuole “eccitare i sensi e la coscienza con l’obiettivo di far sentire i visitatori parte di un’illusione.” La luce è utilizzata come materiale da costruzione e definisce volumi dinamici ed effimeri. Con l’utilizzo di fasci luminosi e macchine del fumo – che rendono tangibile l’aria – si generano delle pareti astratte che ricordano la materialità del marmo. L’opera incoraggia i visitatori a camminare liberamente nello spazio sia per contemplare gli scenari mutevoli sia per interagire attivamente con gli elementi fisici e i volumi che spuntano e svaniscono. “Una società piena di anziani non è una cattiva società, anzi, è un’opportunità per tutti,” afferma lo studio Espada & Santacruz. In Plaza de Colón, gli architetti hanno realizzato una grande e scintillante installazione interattiva, creata con lo scopo di immaginare collettivamente soluzioni urbane per una società destinata a invecchiare drasticamente. Next Gen: Senior è un tunnel digitale immersivo, in cui i visitatori possono interagire con l’Intelligenza Artificiale, condividere informazioni, riflessioni e idee su questa sfida nodale che riguarda non solo la Spagna ma anche molti paesi occidentali. “Extraperlo”,Museo Nacional de las Artes Decorativas, Madrid Design Festival 2022 I giovani talenti esposti nei musei A Madrid esiste un interessante movimento di giovani designer che con i loro esperimenti progettuali mette in discussione il ruolo del design nella società contemporanea. Il mondo istituzionale spagnolo segue con attenzione le loro attività e supporta il talento offrendo spazi e opportunità. Era il 2019 quando il designer madrileno Jorge Penades organizzò la prima edizione del progetto curatoriale “Extraperlo”. Il termine spagnolo si riferisce alla vendita non tassata di beni, una sorta di mercato nero. La mostra si era tenuta nella casa-studio di Penades ed era accessibile solo su invito e tramite passaparola. Tre edizioni dopo, il progetto “Extraperlo” è stato portato al Museo Nacional de las Artes Decorativas, istituzione che si occupa della conservazione e diffusione dei saperi storici di artigiani, fabbricanti, artisti ed esperti delle arti industriali. Motivo del suo successo è senza dubbio l’attitudine collaborativa di Penades, capace di circondarsi negli anni di giovani talenti e curatori di spicco, tra cui Maria Cristina Didero, Aric Chen e Libby Sellers. Anche il formato dell’esposizione è sicuramente inedito e interessante: ogni autore coinvolto deve far entrare le proprie idee in una scatola di scarpe, così da rendere facile ed economica la spedizione delle opere. Quest’anno “Extraperlo” coinvolge designer meno conosciuti, ma che lavorano in studi di rilevanza internazionale. “L’obiettivo di questa nuova edizione è quello di mostrare i volti nascosti dell’industria del design. L’idea è quella di rivelare chi si nasconde dietro pratiche riconosciute in tutto il mondo, dando voce a chi, spesso, non si trova sotto i riflettori.” La mostra è solo la punta dell’iceberg del tessuto di relazioni e collaborazioni tra giovani talenti, un’importante linfa vitale per il design di Madrid. Institute for Postnatural Studies, “Un lago de jade verde”, Centro Centro, Madrid Design Festival 2022 “Extraperlo”,Museo Nacional de las Artes Decorativas, Madrid Design Festival 2022 Estudi Antoni Arola, Fiat Lux. Architecture of Light, Fernán Gómez cultural center, Madrid Design Festival 2022 Institute for Postnatural Studies, “Un lago de jade verde”, Centro Centro, Madrid Design Festival 2022 Izaskun Chinchilla, Connective Nature, Fernán Gómez cultural center, Madrid Design Festival 2022 Izaskun Chinchilla, Connective Nature, Fernán Gómez cultural center, Madrid Design Festival 2022 Anna Heringer, “Essential Beauty”, ICO Museum, Madrid Design Festival 2022 Izaskun Chinchilla, Connective Nature, Fernán Gómez cultural center, Madrid Design Festival 2022 Anna Heringer, “Essential Beauty”, ICO Museum, Madrid Design Festival 2022