Storie L'ufficio ai tempi dello smart working Aggiungi ai preferiti IOC - Photo by Andrea Mariani Se ci attende un nuovo modo di lavorare, un mix tra lavoro d’ufficio e da remoto, la riorganizzazione del workspace non può che avere come focus la qualità sociale dello spazio e l’esperienza delle persone. Dopo le prove generali su larga scala dello Smart Working e della conversione al digitale come si evolveranno le aree di lavoro? Architetti, designer e aziende che progettano questi spazi sono certi: le parole chiave saranno flessibilità e relazioni. Gli “uffici” (se ancora si chiameranno così) diventeranno, sempre più, zone multitasking e versatili che assolveranno a svariate funzioni contemporaneamente e in cui l’Uomo verrà (ri)posizionato al centro: spazi flessibili, permeabili e dinamici, aperti alla condivisione e alla contaminazione con altre attività quotidiane. Già oggi, molteplici sono i casi di headquarters aziendali – Google, Facebook, Microsoft, Lavazza, Sky solo per citarne alcuni – che, lasciato ogni grigiore e fissità, si sono trasformati in aree stimolanti, variegate e creative che fanno della contaminazione tra office, home interiors e public space un must per potenziare le capacità individuali e migliorare i risultati aziendali. Montana - Photo by Luca Fiammenghi Questa, dunque, la previsione: le strutture rigide e gerarchicamente organizzate lasceranno il posto a uno sviluppo più dinamico con arredi smart, trasformabili e adattabili in tempo reale alle diverse esigenze. E non ci sorprenderemo se gli oggetti versatili, resistenti e funzionali pensati per il lavoro saranno utilizzabili come soluzioni domestiche o decorative. Materiali con texture tattili, tessili, finiture e colori renderanno, poi, gli spazi di lavoro meno freddi e più confortevoli come un vero e proprio living. Non solo. Sempre più, l’ufficio entrerà negli spazi pubblici, dalle aree lounge degli aeroporti all’hotellerie e alla ristorazione, soprattutto con l’affermazione professionale dei Millennials e della generazione Z. E il design si sta adeguando in fretta, facendo emergere una visione più “ludica”, “social” e “digital” di questo settore. Citterio - Photo by Saverio Lombardi Vallauri Se l’ufficio si andrà evolvendo in un luogo destrutturato e senza postazioni fisse, sempre più importanza andranno assumendo i sistemi di partizione mobili e arredi flessibili che permetteranno allo spazio di adattarsi velocemente ai cambiamenti delle modalità di lavoro. Si imporranno sistemi di imbottiti in grado di formare isole, composizioni lineari o curve e moduli che possano essere alternativamente piani d’appoggio o sedute occasionali, partizioni o elementi per l’archiviazione e il contenimento. Le classiche scrivanie diventeranno obsolete, mentre grandi divani costituiranno il punto focale delle nuove prassi lavorative soprattutto negli spazi pubblici. Inclass - Photo by Luca Fiammenghi Privacy, necessità di concentrazione o di focus work in piccoli gruppi e isolamento acustico saranno garantiti da spazi indipendenti progettati come capsule office ed equipaggiati con accessori quali prese di corrente, porte USB e piani di appoggio. La tecnologia sempre più avanzata si integrerà agli elementi di arredo e alle componenti strutturali dello spazio, permettendo una rapida connessione e uno scambio costante di informazioni. Tuttavia, non verrà più esibita. Al contrario, diventerà soft tech. Inoltre, si andranno imponendo le cosiddette piattaforme di Digital Workplace, aree di lavoro online dove ogni individuo potrà accedere in maniera univoca alle proprie informazioni indipendentemente dal luogo, dal momento o dal dispositivo utilizzato. Il focus si sposterà su chi sei/cosa fai rispetto al quando entri/quando esci/dove sei. Arper - Photo by Saverio Lombardi Vallauri Infine, il nuovo workplace sarà anche ecosostenibile e salutare. Si porrà molta attenzione al corretto rapporto tra luce naturale e artificiale, alla scelta di materiali salubri per gli arredi, alla giusta areazione e a isolare acusticamente gli ambienti per prevenire situazioni di stress. Sarà sempre più frequente la proposta di aree dedicate al relax sotto forma di pod o giacigli destinati al riposo o di spazi dotati di attrezzature sportive e ricreative, in cui dedicarsi a tutte quelle attività che permettono alle persone di ricaricare le batterie e ritrovare concentrazione e ispirazione.