Storie Luigi Serafini e Alan Chan: due figure eclettiche e la loro eccentrica creatività Testo di Patrizia Malfatti Aggiungi ai preferiti SALON 27, Hong Kong, 2020 © Alan Chan Design Company Una scrittura che, come una matrioska, contiene il sogno di molte altre e una collezione di ispirazioni per il design. Due volumi di Rizzoli all’insegna dello stupore e della meraviglia. Che cosa spinge la mente umana a inventare linguaggi fantastici e a collezionare oggetti? Lasciando da parte Freud o interpretazioni di natura scientifica ed economica, vogliamo metterci, invece, dalla parte del lettore o spettatore che sia: davanti, quindi, allo spiazzamento e allo stupore che si può provare difronte a segni illeggibili o a una flotta di oggetti imparentati tra loro. Proprio come succede sfogliando le pagine di questi intriganti volumi, Codex Seraphinianus e Alan Chan: Collecting Inspiration for Design, che trasportano il lettore in mondi fantastici. Quelli delle menti bizzarre e voraci dei due autori, Luigi Serafini e Alan Chan. Codex Seraphinianus, Luigi Serafini Pittore, scultore, architetto, designer, ceramista, orafo, scrittore – alias un onnivoro di creatività – Luigi Serafini inizia a lavorare con l’utopistico Paolo Soleri presso l’allora nascente Arcosanti in America, ha poi contatti con Sottsass e il suo Memphis, disegna la locandina per un film di Fellini e, poi, mille altre cose – scenografie, dipinti, sculture, racconti, articoli… Esperienze raccolte in varie retrospettive a lui dedicate, come la celebre “mostra ontologica" al PAC milanese "Luna-Pac Serafini". All’arte, infatti, Serafini ha sempre chiesto di essere un parco dei divertimenti dove poter esplorare le sterminate praterie dell'inconscio culturale e dell'immaginario sociale. E il suo campo giochi privato, il suo grande divertissment, è stato il creare un nuovo alfabeto, “una calligrafia, con tanto di maiuscole e minuscole, punteggiature e accenti”, per accostarlo essenzialmente ai suoi disegni. “L’avvicinamento di un testo a un’immagine, si sa, genera un’apparenza di senso, anche se non comprendiamo o l’uno o l’altra”. E così, scarabocchiando “linee che si intrecciavano e si arrotondavano in ghirigori e arabeschi” dà il via al suo Codex Seraphinianus, pubblicato da Franco Maria Ricci nel 1981 e, dopo altre edizioni, giunto a questa ristampa Deluxe per Rizzoli, in occasione dei 40 anni, arricchita di diciassette nuove tavole. Un prezioso manufatto, fin sa subito un cult book apprezzato da Roland Barthes ancor prima della pubblicazione e definito “l’enciclopedia di un visionario” da Italo Calvino. Come un sasso gettato in uno stagno, ha generato derivazioni e contaminazioni in tutti i media, in stretta connessione con il mondo culturale ed estetico e con il mecenatismo e il mercato dell'arte. Inutile il descriverlo, perché questo codice miniato degno dei migliori amanuensi medievale, deve essere toccato con gli occhi e visto con la mente. Perché è un’eco lontano di attimi di Hieronymus Bosch, tratti di Escher e figure di Beatrix Potter. Un disegno di un mondo parallelo all’altezza del Surrealismo più spinto. Al punto che il suo autore conferisce ogni merito a quella gatta bianca incontrata per caso una notte e portata via con sé. “Se ne stava per ore immobile sulle spalle, a contatto con la mia ipofisi […] Non saprei spiegare altrimenti la ragione di tanti disegni in così poco tempo, anche se capisco che tutto ciò può apparire bizzarro”, scrive Serafini dichiarandosi “un semplice esecutore manuale”. Collecting Inspiration for Design, Alan Chan Alan Chen: Collecting Inspiration for Design, l’altro volume qui presentato, crea altrettanto stupore e meraviglia. Siamo di fronte a un collezionista seriale che nel corso della sua vita ha raccolto più di 10.000 pezzi, di cui una grande fetta presentata in queste 376 pagine. Trattasi di Alan Chan, classe 1950, originario di Hong Kong, acclamato designer, autodidatta, noto per la sua impronta innovativa e inventiva sottesa dalla filosofia creativa ispirata al motto “Oriental Passion Western Harmony”. "Alan è ovunque”, scrive nel prologo Aric Chen, Direttore generale e artistico dell’Het Nieuwe Instituut di Rotterdam “perché il suo interesse è ovunque. La sua curiosità è vorace, la sua esuberanza inesauribile. E mentre questo la spiega lunga su come un giovane designer autodidatta possa essere diventato una tale e singolare forza nel definire la cultura visiva di Hong Kong e non solo, chiarisce anche la sua insaziabilità come collezionista”. Il suo impeccabile occhio verso manufatti asiatici lo ha portato a creare questo caleidoscopico patrimonio di oggetti che nel volume ha suddiviso per temi, dalla poesia del te allo spirito dei draghi, alle scatole di ogni genere, passando per ceramiche cinesi, lacche giapponesi e con una particolare predilezione per gli oggetti d’origine cinese. Some of Alan’s collection of Chinoiserie porcelain © Alan Chan Design Company Il libro, al di là della curiosità di rivelare i gusti del celebre guru asiatico e ammirare la bellezza di pezzi rari o comuni, è anche un insegnamento di come guardando un oggetto e ammirandone le fattezze e i materiali si possano esplorare nuovi concetti. “E’ come tenere in mano la storia”, rivela Chan. “So che un giorno dovrò far riferimento a essa”. Il collezionare – inteso proprio come il tenere in mano un oggetto, lo scoprire come è stato fatto – per Chan è da sempre associato a ispirazione e creatività. Il volume si rivela in parte autobiografico e in parte una riflessione sulla creatività, attraverso un cocktail visivo di grande appeal. “Trasformare questo libro da sogno a progetto è stato quasi troppo bello per essere vero. Mi sembra ieri quando è iniziata la mia odissea e, rivivendo la mia vita di designer, collezionista, curatore e artista in questi 70 anni, la miglior analogia che ho trovato è quella di un libro in cui si intrecciano capitoli di incontri imprevisti e magiche ispirazioni”. Titolo: Codex Seraphinianus Autore: Luigi Serafini Casa editrice: Rizzoli Anno di pubblicazione: 2021 Pagine: 392 Titolo: Alan Chan: Collecting Inspiration for Design Concept: Alan Chan Autore: Catherine Shaw Prologo: Aric Chen Casa editrice: Rizzoli International Anno di pubblicazione: gennaio 2022 Pagine: 376 Lingua: inglese A selection of essentials for scholars’ tables © Alan Chan Design Company A selection of the over 700 colonial postcards of Hong Kong in Alan’s collection © Alan Chan Design Company Codex Seraphinianus, Luigi Serafini, image courtesy