Storie Luke Edward Hall: “Il mio lavoro non mi stanca, anzi, mi diverte” Testo di Akgün Akdil Aggiungi ai preferiti Luke Edward Hall's country house in Cotswolds. “A Kind of Magic: The Kaleidoscopic World of Luke Edward Hall”, Vendome Press Il lavoro dell'artista e designer Luke Edward Hall è fonte di ispirazione e, grazie a un sapiente mix di magnificenza storica e stile contemporaneo, anche di costanti sorprese Ritratti ispirati alla Grecia Antica e alla Roma imperiale, colori intensi, disegni meravigliosi... l’artista e designer britannico Luke Edward Hall, famoso per le collezioni romantiche create per innumerevoli brand – tra i quali Rubelli, Profumi Luchino, Habitat, Diptyque, Gant, Lanvin, The Rug Company – è un astro nascente nel mondo del design. Sei incredibilmente impegnato. Il tuo nuovo libro, A Kind of Magic: The Kaleidoscopic World of Luke Edward Hall, è uscito lo scorso settembre. Hai firmato una nuova collezione di tessuti per Rubelli, “Return to Arcadia”. In più, a febbraio 2022 hai fondato un tuo brand di abbigliamento e accessori per la casa, Chateau Orlando, con la società di consulenza strategica di Milano Wemanage e firmato una collezione di maglieria. Qual è il segreto di tanto impegno e produttività? Amo molto lavorare e sono fortunato perché il mio lavoro non mi stanca, anzi, mi diverte. Collaboro con diversi team per riuscire a fare tutto, anche se le idee, i disegni e i design rimangono sempre i miei. Penso ad esempio agli esperti di tessuti di Rubelli e al team di Milano con il quale do vita a Chateau Orlando. Si tratta sempre di un lavoro di squadra, e ho la grande fortuna di collaborare con tante persone geniali. Luke Edward Hall, photo Billal Taright Hai curato il design dell’Hotel Les Deux Gares a Parigi, commentando “Spero che questo albergo farà sorridere chiunque ne varchi la soglia.” Il senso dell’umorismo riveste un ruolo importante nel tuo stile decorativo. Puoi spiegarci il tuo progetto per l’hotel? Pensi di lavorare ad altri alberghi o ristoranti nel prossimo futuro? Quando ho iniziato a progettare l’hotel avevo in mente la casa di un collezionista, come se un parigino bohémien avesse deciso di aprire la porta ad altri ospiti. Volevo che gli interni fossero un mash-up di inglese e francese. Certo, l’albergo doveva riflettere il luogo dove si trova, ed essendo Parigi mi sono assicurato di includere pezzi antichi e motivi tipicamente francesi: la carta da parati toile de Jouy e qualche pezzo francese vintage. Ma ho remixato gli arredi, i colori e i pattern con occhio inglese – che per me significa con un approccio eclettico. Mi sono anche lasciato ispirare da due dei miei designer preferiti, David Hicks e Madeleine Castaing. Fondamentalmente volevo creare un luogo colorato e divertente dove stare a Parigi. La città è già piena di grandi hotel costosi e sistemazioni cool e contemporanee, ma volevo creare qualcosa di eccentrico. Mi piace mescolare il vecchio e il nuovo e mi piace accostare colori e pattern e stratificare gli oggetti. Il mio prossimo progetto sarà un ristorante a Dubai. Che approccio segui nei progetti per clienti privati e commerciali? Puoi darci qualche esempio di questo tipo di lavori? In realtà lavoro praticamente solo per hotel e ristoranti e mi diverto a pensare a nuove storie per questi progetti. Per esempio, il progetto a Dubai al quale sto lavorando ora è una brasserie ispirata ai classici parigini. Ho cercato i miei riferimenti nella Parigi anni Venti, ma ho anche aggiunto molti elementi teatrali ispirati all’architettura barocca. Spero che l’effetto finale sia glamour e opulento ma allegro e giocoso allo stesso tempo. Sto usando tanto vetro a specchio, stucchi e tappeti ricchi di pattern. Ho deciso di chiamare il ristorante Josette, in onore dell’attrice francese Josette Day che recitò in diversi film di Jean Cocteau. Hai qualche progetto per il Salone del Mobile 2023? Forse, ma nessuno ancora certo. Hotel Les Deux Gares, interior design Luke Edward Hall, photo courtesy Come inizi un nuovo progetto di interior? Potresti raccontarci un po’ il processo? Quali sono i punti chiave che segui per adattare al presente gli stili dell’Antichità greca e romana, il barocco e il rococò? A volte voglio che gli interni riflettano il proprio contesto, altre che creino un luogo del tutto fantastico. Faccio ricerca su diversi periodi storici, leggo libri, visito gallerie e musei... mi piace mescolare stili e storie, per realizzare una mia narrativa originale. Mi permetto di sognare. Hai studiato menswear design alla Central Saint Martins. In che modo la formazione nel fashion influenza i tuoi progetti di arredamento? Per me moda, design e interni si intrecciano. Il mio approccio all’abbigliamento e all’arredamento è simile. Si tratta di creare abbinamenti inaspettati, sperimentare con i colori e le texture, mescolare il vecchio e il nuovo... Mi sembra che le tue collaborazioni con brand italiani e i tuoi design ispirati ai viaggi in Italia nascano da una tua connessione con il Paese a livello emozionale. È vero? Verissimo! Adoro l’Italia, è il Paese che mi piace visitare di più. L’architettura, il cibo, le persone, la storia, l’arte... l’Italia è puro romanticismo. “A Kind of Magic: The Kaleidoscopic World of Luke Edward Hall” by Luke Edward Hall, with photography by Billal Taright. Published by Vendome Press Luke Edward Hall's country house in Cotswolds. “A Kind of Magic: The Kaleidoscopic World of Luke Edward Hall”, Vendome Press Luke Edward Hall's country house in Cotswolds. “A Kind of Magic: The Kaleidoscopic World of Luke Edward Hall”, Vendome Press 4 gennaio 2023 Tags Interni Interviste Share