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Il design protesico, intimo ed innovativo

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Il design protesico, intimo ed innovativo

Ripensare i limiti del corpo umano ed apprezzare sé stessi grazie a quello che siamo al posto di cercare quello che ci manca. La rivista americana di Seattle, Gray Magazine, racconta il progetto Alternative Limb Project di Sophie de Oliveira Barata, dove il design protesico risalta la personalità umana.

Quando immaginiamo una protesi viene spontaneo pensare a un prodotto color carne, in grado di (con)fondersi con la nostra pelle. Per Sophie de Oliveira Barata non è così: la designer laureata alla London School of Fashion, infatti, trasforma le protesi in vere e proprie opere d’arte. La passione nasce lavorando in ospedale e cresce successivamente in un’azienda di protesi tradizionali. Qui, grazie a una ragazza che voleva personalizzare la sua gamba protesica con dei cartoni animati, de Oliveira Barata ha l’opportunità di creare il suo primo design. Lasciata l’azienda, nel 2011 lancia la propria impresa, l'Alternative Limb Project, con la missione di “portare vita e anima a una protesi, per evidenziare ciò che c’è, in contrasto con quello che manca”. Nel 2012 crea le prime tre opere per la mostra Spare Parts alla Science Gallery London e nello stesso periodo legge un articolo sulla modella Viktoria Modesta e ne rimane ispirata dalla sua storia di lotta e coraggio. Nasce quindi una collaborazione che vede come risultato cinque arti, dallo Spike, omaggio al power-dressing in fibra di vetro, acciaio e lacca lucida, allo Stereo Leg, con parti di motore e stereo abbinate a catene, gioielli e cristalli. Durante le Paralimpiadi del 2012, l’utilizzo di una protesi di cristallo tempestata di Swarovski da parte di Modesta ha portato l’attenzione globale su una tipologia di prodotto storicamente poco considerata. La progettista non è mai stata interessata a creare design simili per cui ogni pezzo è unico nel suo genere, creato attraverso un processo condiviso con il cliente, dall’estetica e la funzione fino alla ricerca di partner, artigiani e materiali. Si tratta di un lavoro che può richiedere fino un anno per il completamento finale. Per de Oliveira Barata è sempre un’esperienza che le insegna qualcosa di nuovo, ma anche una missione, quella di ispirare la comunità ad apprezzare le differenze.

 

 

Crediti

Testo originale: Heidi Mitchell

Foto: courtesy of GRAY Magazine

Magazine: GRAY Magazine

Editore: GRAY Media, LLC

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13 ottobre 2021