Magazine dal mondo The Gavello boutique on the Greek Island of Mykonos, courtesy Frame and Saint of Athens Il presente e il futuro degli spazi fisici di retail Il presente e il futuro degli spazi fisici di retail FRAME, designweek, Vogue Business e Indesign Live fanno il punto sullo stato degli spazi di retail, analizzando le ultime novità per dar forma agli scenari più futuribili “Ampliare gli spazi di retail sembra un controsenso, dato che la pandemia non ha risparmiato le già sofferenti attività commerciali. Tuttavia, potenziare la presenza fisica di un brand può offrire inattese opportunità di engagement, purché alla base ci sia un progetto ben articolato” racconta a fine gennaio designweek, citando gli esempi di alcuni flagship store recentemente inaugurati in giro per l'Europa, quello di M&M's a Berlino e quelli di Lavazza e di Samsung a Londra, sottolineando l'importanza di progettare tenendo a mente il valore locale. Il punto vendita, o meglio, di esperienza, fisico continua dunque a rimanere centrale per un brand, nonostante l'accelerata digitale degli ultimi due anni, a patto che nel progettarne spazi, servizi e opportunità si tenga conto di aspetti cruciali come “la strategia legata alla location e alla componente demografica, gli imperativi di design eco-consapevole e la fattibilità del progetto di ospitalità, l’integrazione dell’esperienza digitale nel percorso del cliente, dal primo contatto ed engagement agli scambi veri e propri all’interno di un negozio fisico, e molto altro ancora”. Indesign Live stila infatti un elenco dei 5 punti da tenere sempre a mente quando si parla del futuro del retail e dell'ospitalità. A questo proposito, molti brand del lusso hanno messo in campo diverse strategie per ampliare la comunità del loro pubblico più giovane. Questo accade in particolare nel mondo dei gioielli, racconta il numero 144 di FRAME, che porta alcuni esempi di negozi disegnati per attrarre il pubblico della Gen-Z: “Nella scelta dei gioielli, la Generazione Z si discosta molto dall’approccio notoriamente minimalista di quella precedente. La natura chiassosa di Tik Tok ha contribuito a creare un movimento legato a bijoux più maliziosi. [...] Ora i designer stanno cercando il modo per di far entrare queste fantasie appariscenti anche nei negozi fisici. [...] Ben Smithee, AD di The Smithee Group, invita a chiedersi ‘ che aspetto hanno il genere, l’etnia, la diversità e l’inclusione nel mondo del retail del 2021?’”. Sempre Frame si spinge però un po' più in là, domandandosi se “I negozi potrebbero forse diventare musei del tatto? La pandemia ha provocato il crollo del retail nei negozi fisici e ridefinito i contorni del nostro rapporto con il senso del tatto. Ora che però le persone sentono di nuovo il bisogno di toccare con mano gli oggetti, i retailer hanno modo di trasformare i loro negozi in oasi sensoriali. [...] Esistono prove del fatto che la materialità dei prodotti è un aspetto chiave per la crescita dei negozi fisici, e questo dà ai retail designer l’opportunità di creare nuove esperienze sensoriali per i clienti. In generale, il retail sensoriale ruotava attorno alla vista e al tatto, ma negli ultimi tempi i negozi hanno cominciato a cercare di coinvolgere anche l’udito, l’olfatto e il gusto tramite la selezione musicale, fragranze inconfondibili e caffetterie che sempre più spesso diventano parte integrante dell’offerta”. Dello stesso avviso è anche Vogue Business che, portando il caso dei più di mille store multi-brand che hanno aperto in Cina negli ultimi anni, pone l'accento sulle nuove opportunità offerte dalle esperienze fisiche. “Minacciati dalla praticità degli acquisti online, i negozi fisici ora devono diventare qualcosa di più che un semplice luogo dove fare shopping e creare una nuova combinazione che può comprendere anche elementi esperienziali, un interior design accattivante che può fungere anche da sfondo per immagini da postare sui social media, e dare accesso ai brand all’interno di un’esperienza personalizzata, tutti aspetti particolarmente apprezzati dalla Generazione Z. Gli store multi-brand sono particolarmente avvantaggiati da questo punto di vista grazie al loro approccio spiccatamente curatoriale e alla loro grande attenzione ai bisogni specifici della clientela locale. [...] Mike Roberts, responsabile creativo dello studio di design consultancy Green Room, spiega che il legame con il luogo in cui si trova lo store è un aspetto fondamentale della progettazione dello store: ‘Al giorno d’oggi molti degli spazi del retail vengono progettati da architetti locali e offrono una selezione declinata con cura sulle esigenze locali, al punto da rappresentare ed esprimere in maniera evidente la personalità del fondatore’. Un esempio perfetto di questa tendenza è Qianyi Lin, co-fondatore dello studio di architettura e design Various Associates, che ha progettato in Cina gli store multi-brand Angle a Shenzhen, SND a Chongqing e J1M5 a Qingdao. Sebbene i tre progetti siano molto distanti tra loro dal punto di vista dell’estetica, sono accomunati dagli spazi flessibili e multifunzione”. Immagine verticale: DWA design studio, Rinascente Roma Fiume, ph. Alberto Strada. Leggi qui l’intervista allo studio. Iscriviti alla newsletter di Salone del Mobile.Milano per rimanere sempre aggiornato sugli approfondimenti. 4 marzo 2022 Aggiungi ai preferiti Aggiungi ai preferiti Share