L’eredità milanese nel 15° anniversario di PIN-UP
Annunciato a gran voce e celebrato in modo creativo, il trentesimo numero del magazine statinutense PIN-UP, racchiude 15 anni di sfide e ricompense professionali. Fin dal suo primo numero ha sconvolto l’approccio e i confini dell’architettura mainstream, introducendo "l'intrattenimento come elemento di rottura". PIN-UP fa il touchdown, confermando la sua posizione sempre un po' sopra le righe, provocatorio nei ricordi ed emozioni di chi lo legge e giurando amore eterno e riconoscimento alla sua città, New York. E, a sopresa, un elaborato omaggio a Milano, al Maestro Gio Ponti e al lifestyle borghese milanese.
Non è la prima volta che chi sfoglia un numero di PIN-UP viene travolto dalla richezza e dalla forza dei contenuti proposti. Felix Burrichter mette subito in chiaro le cose con i simpatici meme “Death to Architecture, long live Architecture”. Apre in primo piano con i nuovi “nuovi designer” di New York, si interroga sull’influenza dei social media sul nostro modo di arredare la casa con Basic Instincts e per festeggiare le 30 copertine le fa reinterpretare da famosi artisti, designer e fotografi, dove ciascuno apporta un tocco personale. Elogia New York, ma sceglie Milano per chiudere questo numero che segna punto e a capo dei primi 15 anni di attività. Sicuramente, uno degli aspetti più iconici della metropolitana milanese è la sua segnaletica e l'allestimento, un'opera di comunicazione visiva ideata da Bob Noorda, Franco Albini e Franca Helg, che per l’occasione diventa il set underground perfetto per far sfilare i grandi classici dell’arredamento selezionati dal magazine: dagli evergreen, come la poltrona “Catilina” di Luigi Caccia Dominioni per Azucena (adesso prodotta da B&B Italia), ai più recenti “Nara coffee table” di Jean-Marie Massaud per Poliform, il tappeto cc-tapis “Like a Prayer rug” dell’artista iraniano Taher Asad-Bakhtiari accanto agli storici milanesi come la sedia “D.235.1” di Gio Ponti per Molteni. Al grande Maestro del Design è anche dedicato un approfondimento, che fa seguito alla nuova monografia di Taschen, scritta dal designer Karl Kolbitz, già autore di Entryways of Milan, 2017, creato in collaborazione con Salvatore Licitra, nipote di Gio Ponti e protagonista di uno degli Open Talks al “supersalone”. L’autore condivide con PIN-UP alcuni dei lavori preferiti del progettista più influente dell’architettura italiana. Parlando di designer influenti, i Formafantasma (anche loro relatori agli Open Talks) vengono intervistati da Hans Ulrich Obrist, Artistic Director della Serpentine Galleries di Londra, in occasione dell’apertura dello studio milanese, e raccontano il loro approccio verso il design, agente sociale di cambiamento. Chiude la parte dedicata a Milano un pezzo sull’architetto Cini Boeri. PIN-UP fa la prima traduzione in inglese del suo libro Le Dimensioni Umane dell’Architettura che si presenta come uno dei più forti anti-manifesto dell’architettura domestica: come trasformare gli standard di progetto in idee più malleabili, in grado di personalizzare gli spazi delle nostre abitazioni.
Crediti
Testo: Felix Burrichter
Foto: courtesy PIN-UP
Magazine: PIN-UP
Editore: FEBU Publishing LLC