Magazine dal mondo X factor del design italiano X factor del design italiano Da paese dedito all’agricoltura e all’artigianato a modello antirazionalista dell’Europa post-fascista, fino a faro per il mondo del progetto. ELLE Decoration UK si immerge nel percorso storico del Made in Italy e del suo successo, fatto non solo di bellezza e funzionalità, ma anche di gioia e amicizia Caroline Roux ci guida attraverso un viaggio che inizia negli anni ‘60 - ‘70 con alcuni dei pezzi più iconici del Made in Italy, come l’intramontabile Arco di Achille Castiglioni o le piccole caffettiere-architetture di Aldo Rossi per Alessi, la Conica e la Cupola. A fianco di questi design evergreen, si sviluppa una vena antirazionalista con le esperienze pop di Studio65, un esempio su tutti è il Pratone di Gufram, passando per i laminati fantasia di Sottsass, e l’esplosione del postmoderno Memphis Design nel 1982. Altri esempi di successo citati da ELLE Decoration UK sono i lavori di Antonio Citterio per Flexform, Max del 1983 e Charles per B&B Italia del 1997. Dagli anni ‘90 in poi il successo del Made in Italy passa anche dal contributo di progettisti internazionali come Philippe Starck, Jasper Morrison, Ron Arad, Naoto Fukasawa, Patricia Moroso, Patricia Urquiola...L’apertura a talenti oltre confine italiano ha permesso di firmare il dominio del Design italiano di quegli anni. Oltre alle sinergie ci sono anche le abilità artigianali e l’innovazione dei materiali, B&B Italia con l'iniezione di schiuma PU, la manipolazione della plastica da parte di Kartell, il successo dell'azienda sorrentina Agostino di Salerno, a cui Gio Ponti commissionò 30 diversi design di piastrelle per l’Hotel Parco dei Principi. “Quel savoir faire all’italiana persiste”, afferma Jay Osgerby del duo Barber Osgerby, che nel 1998 progettano la scrivania Loop per Cappellini. Il settore Design è stato sostenuto anche dai legami familiari che in alcune aziende, nonostante i cambiamenti, rimangono forti, come Kartell o Poliform, mentre altre, tra cui Flos, non sono più di proprietà delle famiglie fondatrici. Ma non si tratta solo di business familiari, collaborazioni celebri o abilità artigianali, il Made in Italy è anche passione e amicizia. Così Anastassiades racconta la recente collaborazione con Carlo Molteni e ricorda la prima esperienza con Flos nel 2011, tra un pranzo in pizzeria e una partita di calcio a Napoli, insieme a Piero Gandini e agli stessi camerieri di quel ristorante. Crediti Testo: Caroline Roux Foto: courtesy ELLE Decoration Magazine: ELLE Decoration Editore: Hearst UK, The National Magazine Company Ltd Leggi articolo completo 4 settembre 2021 Aggiungi ai preferiti Aggiungi ai preferiti Share