Marco Lavit racconta Lemni di Living Divani

Marco Lavit Lemni

Photo by Cesare Chimenti

Ispirata dal “lemniscus”, fasci di fibre nervose che veicolano le percezioni sensoriali, questa seduta è caratterizzata da un’elegante curva a forma di otto rovesciato e da un design la cui cifra stilistica è la ricerca dell’essenzialità

Lemni in poche parole.

Seduta sospesa in cuoio, in equilibrio su una struttura metallica in tubolare d’acciaio, traccia un disegno nell’aria accogliendo anche il cuscino a rullo dello schienale, con una riflessione strutturale di stampo architettonico. Arredo e scultura, rivela il desiderio di liberarsi da pesi superflui e librarsi nell'aria.

Ci racconti il concept creativo e progettuale di Lemni?

Partendo da un semicerchio tubolare, lo si moltiplica ruotandolo di 90° ogni volta, andando a generare punti di contatto tra i semicerchi, i futuri punti di saldatura della struttura. Ne risulta una curva lemniscata '∞' ma in tre dimensioni. Il mistero dell'infinito viene rappresentato come qualcosa di chiuso e sinuoso, ci rimanda all'idea di non finito quando in realtà è una delle geometrie più compiute. Proprio l'idea di una geometria compiuta ha guidato il progetto sin dalle prime riflessioni, il prospetto frontale riprende il cerchio iscritto nel quadrato vitruviano.
La struttura diventa quindi l'elemento essenziale e necessario che permette alla seduta di esistere, come un’architettura. Una geometria alla quale sospendere una pelle che si disegna col peso del corpo che la abita, come un gesto spontaneo, creando una curva che ci porta sospesi. Questa geometria è pensata al minimo, si sfiora in due soli punti, affidando poi ai semicerchi la distribuzione dei pesi fino a terra. Lo schienale è anch'esso pensato come un volume a sé, un rullo in pelle imbottito che completa il comfort della seduta.

In questa seduta, lo studio dei materiali è venuto prima o dopo il design vero e proprio?

Dopo, affrontando le esigenze tecniche richieste dal disegno: la scelta della struttura tubolare, così come il cuoio sospeso e rinforzato da un'anima in nylon. Lemni è prima di tutto un gesto.

Quale rapporto si è creato tra te e Lemni?

Lemni è nata per cullare il corpo e portarlo sospeso alla sua struttura, non un prodotto da contemplare ma da vestire. Indossarla la prima volta è stato come prepararsi a una grande occasione essendo anche il primo prodotto puramente industriale che ho realizzato, dopo diverse esperienze nell'universo del collectible design.

Come e dove immagini questo prodotto tra 10 anni?

Lo immagino in una suite, impreziosito dalla vista dominante della vetrata alle sue spalle, iconico e discreto, potrebbe essere lì da uno, dieci o vent'anni, poco importa, non sapremmo dirlo.

Lemni

Photo by Giorgio Possenti

14 luglio 2021