Storie "MDF Italia, oltre il limite", parola di Marco Cassina Testo di Francesca Esposito Aggiungi ai preferiti MDF Italia showroom, MDW21 Con il “supersalone” appena concluso e il 60° anniversario del Salone alle porte, Marco Cassina, Marketing & Communication Manager di MDF Italia, azzarda un bilancio. Valori da rispettare, tanta voglia di sperimentazione e la riscoperta del senso di comunità. Il “supersalone” è ormai passato, qual è il bilancio di MDF Italia? Il bilancio è sicuramente stato più positivo di quanto ci si aspettasse. C’era, infatti, un pubblico vario e ampio, ed è stata una prima occasione di contatto con architetti e rivenditori dopo tanto tempo. Non si può generalizzare ma bisognerebbe fare un discorso quasi per Paese, ci sono stati Paesi cui l’affluenza è stata positiva, come ad esempio Belgio, Olanda, Austria, altri meno. È anche difficile capire la logica che si nasconde dietro, anche perché non è solo questione di forza commerciale: da Germania, Svizzera e Francia, in cui siamo molto riconosciuti, non abbiamo avuto grandi adesioni e affluenze. Non solo il Salone. Esatto. Abbiamo lavorato anche sullo showroom aziendale, partendo dal progetto sviluppato lo scorso anno dall’architetto israeliano Pitsou Kedem, dopo aver realizzato un nuovo allestimento con il layout di Francesco Meda e David Lopez Quincoces. Abbiamo avuto modo di rifare tutto e poter invitare una serie di clienti in azienda con tour personalizzati. C’è stato il ritorno della vista, della relazione e del contatto. Molti non erano stati in azienda, conoscevano la realtà dal catalogo o dall’export manager e finalmente hanno potuto conoscere le persone che lavorano qui e vedere quanto rispecchi a pieno la nostra identità e la filosofia aziendale. Quali sono i valori della vostra identità? L’azienda parte da un’evoluzione, dopo essere stata fondata da Bruno Fattorini nel 1992. I valori su cui da sempre è basata sono l’innovazione, la rottura degli stereotipi e degli schemi compositivi, come si può vedere in maniera esemplificativa nella libreria Random, uno dei bestseller più iconici. La leggerezza e la semplicità sono sicuramente valori molto affini al nostro essere, sia per il prodotto sia per la comunicazione, come la parte di identità grafica e cataloghi. Quindi la sottrazione, cercare di togliere il superfluo e arrivare all’essenza per trovare una rappresentazione più umana. Poi la ricerca dell’innovazione sui materiali è un tratto importante ed è sempre stato terreno di sperimentazione, siamo stati tra i primi a utilizzare il Cristalplant, o ad applicare il cemento spalmato sulle superfici dei tavoli. Per il Rock Table di Jean Marie Massaud, abbiamo fatto una ricerca sul cemento alleggerito, visto su un progetto di Zaha Hadid. MDF Italia showroom, MDW21 Verso il limite e oltre? Cerchiamo di superarlo anche sui materiali. Da ultimo, il tavolo di Jean Nouvel, una delle magie è stata quella di andare all’estremo, tutto il tavolo è a incastro e a pressione, senza viti. Cosa che ci ha complicato, di non poco, la vita. Per noi sono fondamentali l’estremizzazione, andare oltre e controcorrente, cercare di dare sempre un valore aggiunto. Cosa vi ha insegnato la pandemia e stare senza il Salone per quasi due anni? Siamo abituati al lavoro quotidiano day by day, e ci siamo molto uniti come azienda. Ovviamente l’impatto non è stato semplice. Ma abbiamo sentito la presenza di una comunità, il senso che ci univa anche perché il lavoro è parte integrante della vita di tutti, ci siamo adattati ai nuovi strumenti, alle tecnologie, è stato impegnativo ma c’è stata una accelerazione dello sviluppo, della digitalizzazione aziendale. Come siete cambiati? L’azienda ha investito in progetti di innovazione e digitalizzazione per modificare processi anche di comunicazione interna. Stiamo lavorando sullo sviluppo del CRM che lanceremo fra pochi giorni, abbiamo rifatto il sito di Acerbis e stiamo lavorando sul sistema gestionale. È tutto un processo che impatta non poco ma porta l’azienda a un livello diverso perché migliori. La pandemia ha cambiato il nostro modo di intendere il design per gli interni. Anche per voi? Sicuramente il modo di abitare è cambiato con la pandemia. Questo momento ha fatto sì che tutti apprezzassero di più la casa, in molti, vivendola quotidianamente, hanno potuto vedere cosa e come cambiare. Per non parlare del mondo dello smart working, abbiamo immaginato sedie più comode o postazioni che si possono usare sia per mangiare che per lavorare. Sicuramente l’ondata di positività verso il mondo dell’abitare ha fatto sì che tutti investissero per rendere migliore la qualità della vita. MDF Italia, New Collection MDW21. Ph Credits Lorenzo Cappellini Baio MDF Italia, New Collection MDW21. Ph Credits Lorenzo Cappellini Baio MDF Italia showroom, MDW21 MDF Italia showroom, MDW21 Oval Table NVL by Jean Nouvel Design for MDF Italia. Ph Credits Thomas Pagani Oval Table NVL by Jean Nouvel Design for MDF Italia. Ph Credits Thomas Pagani Oval Table NVL by Jean Nouvel Design for MDF Italia. Ph Credits Thomas Pagani Come si dice nell’ambiente, il Salone di aprile è domani. Cosa avete in programma? Lanceremo nuove collaborazioni, tra cui una nuova collezione di sedute con Jean Marie Massaud. Stiamo sviluppando una nuova tipologia di prodotto nata qualche mese fa, poi ci sono progetti più longevi. Questi ultimi due anni ci hanno insegnato quanto la velocità del settore ci porti a fare troppe cose, spesso non bene come vorremmo. Ci siamo resi conto che era il momento di rallentare, essere più oggettivi, fare meno cose ma farle molto. C’è un eccesso di offerta, non bisogna sempre rincorrere la novità, a volte bisogna anche concedersi tempo. Visita la pagina azienda 5 ottobre 2021 Share