Moda e design, mai così vicini
I giovani marchi della moda guardano alla casa per espandere business e identità mentre il design sperimenta collaborazioni con i marchi fashion più vicini alla cultura giovanile – in un crossover di linguaggi che è già tendenza.
È irresistibile l’attrazione della moda per il design; o viceversa? La recente stagione di eventi che ha riacceso Milano riportandola sul binario dove si destreggia meglio – in un susseguirsi di presentazioni, fiere, vetrine vestite a festa, showroom trasformati in appartamenti temporanei, studi aperti al pubblico – ha anche messo in evidenza come moda e design abbiano sempre più un linguaggio aspecifico, arricchendosi del mutuo scambio di codici. È vero che non si tratta di una novità assoluta: le brand extension su licenza – dalla passerella alla piastrella – sono state gioie e dolori di tanti stilisti a diversi livelli negli anni Ottanta. Ed è altrettanto noto che Giorgio Armani, già nel lontano 2000, lanciava in maniera strutturata una linea “casa” a cui presto altri big del made-in-Italy avrebbero fatto seguito. Ma che oggi le contaminazioni tra moda e design accadano a fuochi incrociati e fioriscano tra i marchi più giovani, sperimentali, di nicchia o comunque più in contatto con la sensibilità dei nuovi consumatori, lascia intravedere una tendenza del mercato che ricalca un cambiamento nei bisogni sociali. Del resto, il lockdown e lo smartworking, che sembra diventare strutturale, hanno spostato l’attenzione e gli investimenti sulla sfera domestica.
Ecco perché appare in linea con questi tempi che fashion brand come Arthur Arbesser, Sunnei, Colville abbiano deciso di ampliare l’offerta espandendosi verso un’area più lifestyle.
Arthur Arbesser, lo stilista austriaco che da 15 anni vive a Milano – dove ha lanciato il suo brand di moda omonimo – ha preso l’occasione della Settimana della moda per presentare Arthur Arbesser Casa. Si comincia con i tessili per la tavola, quindi tovaglie e tovaglioli declinati in quattro stampe iconiche riprese dalle sue collezioni moda. «Ma ad aprile 2022 debutteremo anche nel furniture» annuncia lo stilista, che non ha mai fatto mistero della sua passione per il design, spiegando come il progetto risponda alle richieste dei clienti e corrisponda ai valori del marchio pensato per essere senza tempo.
Anche per Sunnei il lancio della linea Sunnei Objects già lo scorso maggio, e prevede release periodiche, ha avuto il significato di riflettere vita quotidiana, interessi e attività che definiscono il marchio al di là dell’abbigliamento. La collezione include cuscini, set di lenzuola, vasi in vetro di Murano e accessori come tappetini, dischi in vinile, puzzle e poster, tutti oggetti che, a detta dei fondatori, Loris Messina e Simone Rizzo, «promettono di restare accanto alla nostra community molto più a lungo rispetto ai capi moda».
Pioniere di questa tendenza è stato il brand Colville, fondato dalle inglesi Molly Molloy (già designer di Marni) e Lucinda Chambers (ex fashion director di Vogue UK) nel capoluogo lombardo. Nato nel recente 2018, fin da principio ha incluso nelle proprie collezioni tappeti realizzati in Turchia negli stessi colori degli abiti. La linea homeware è poi evoluta organicamente sperimentando diverse collaborazioni con artigiani del nord Italia; oggi annovera pouf, coperte, cuscini e vasi.
D’altra parte, non è solo di brand extension che si nutrono le nuove contaminazioni tra moda e design, ma di veri e propri “incontri”. È il caso della storica maison fiorentina Ginori 1735 e del marchio Off-White – fondato da Virgil Abloh nel 2013. La loro “home collaboration” ha debuttato nei giorni del Salone del mobile coniugando in un unico prodotto lo stile tradizionale della collezione da tavola Antico Doccia e l’estetica del brand moda, che programmaticamente interpreta “una visione culturale attuale”. La collezione, in serie limitata, si annuncia come il primo drop di una lunga partnership prevista per il 2022.
Indietro di qualche mese, cc-tapis, che produce tappeti realizzati a mano in Nepal e festeggia quest’anno il decimo anniversario, ha debuttato nel commercio online con l’ennesima collaborazione – com’è nel modus operandi dell’azienda – ma per la prima volta con uno stilista: Marco de Vincenzo. Il risultato – The MDV collection – consente innanzitutto di progettare tappeti a misura di e-commerce e realizza un’immagine di total look che va dal tappeto alla gonna, alla scarpa. Come nel caso di Off-White e Ginori, anche qui i prodotti possono essere acquistati da entrambi i marchi.
E se da una parte queste esplorazioni hanno il vantaggio di non diluire l’identità dei marchi moda, semmai di consolidarla, dall’altra declinano l’identità di marca in prodotti che possano resistere al tempo più dell’abbigliamento; mentre per i marchi del design si tratta di assimilare un linguaggio per sua natura più vicino alla generazione di consumatori nascenti. Un segno a latere dell’attrazione che, per queste diverse ragioni, il comparto “casa” esercita viene anche da realtà come Toiletpaper – il duo costituito dall’artista Maurizio Cattelan e il fotografo Pierpaolo Ferrari – o dal fotografo inglese Rankin. Entrambi stanno espandendo la propria signature attraverso lo sviluppo di mobili e articoli lifestyle; con Toiletpaper Home i primi, linea che ha debuttato ufficialmente a Settembre, e con Rankin Penthouse Salon il secondo. Contemporaneamente galleria e luxury accomodation, questo spazio londinese è destinato ad accogliere in futuro arredi e oggettistica pensati dal fotografo.