Storie Orhan Niksic racconta Zanat e la sostenibilità a 360° Testo di Francesca Esposito Aggiungi ai preferiti L’artigianalità e l’amore per il legno, ma anche competenze ingegneristiche di alto livello per oggetti destinati a durare. L’impatto ambientale, l’attenzione verso la comunità e il patrimonio culturale: l’intervista a Orhan Niksic, Ceo e fondatore del brand bosniaco nato nel 2015 Orhan Niksic Un ritorno all’incontro: con il “supersalone” siete tornati con due nuove importanti collaborazioni. Abbiamo partecipato alla nostra prima fiera dopo un lungo periodo post pandemico, dopo un anno e mezzo di stop. Eravamo ben contenti di essere al Salone del Mobile. Abbiamo presentato prodotti su cui abbiamo lavorato tanto, con due collaborazioni d’eccezione: Michele De Lucchi e Patrick Norguet. Di cosa si tratta? Con Michele De Lucchi e il suo team dell’AMDL abbiamo lavorato su un nuovo pezzo interessante che non è né un mobile né un pezzo da interior decoration. È un elemento artistico creato meticolosamente: un piatto scultoreo chiamato “Dom”, in versione limitata, 100 pezzi in tre versioni differenti e tre diverse taglie. Come è andata con Michele De Lucchi? Abbiamo incontrato l’architetto nel suo studio nell’ottobre 2019, ci siamo visti per una potenziale collaborazione da fare insieme, visto il suo incredibile lavoro. È stato un momento molto emozionante, bellissimo sapere che condivide con Zanat la forte passione per il legno e per l’artigianato. Eravamo molto contenti anche perché ha capito il nostro brand, quello che abbiamo da raccontare, la nostra natura e l’amore per i materiali. Non dimenticherò mai le sue parole ma anche quello che ha realizzato: ha disegnato l’inaspettato. Cosa vi ha detto di così speciale? Ci ha incoraggiati, ci ha confessato che stavamo facendo qualcosa di eroico. Per noi, come azienda e come brand, è stato qualcosa di davvero importante. Come è andata con Patrick Norguet? La collaborazione con lui è iniziata lo scorso anno, durante la pandemia. Il nostro primo incontro è stato virtuale, anche se solitamente i designer vengono da noi a visitare l’azienda, anche per capire come funziona la nostra produzione, i nostri metodi, e la storia che abbiamo da raccontare. Con Norguet abbiamo realizzato una panca scultorea chiamata Morpho, nata dallo studio morfologico del tronco di un albero poi lavorato dalle mani dei nostri artigiani e trasformato in una scultura funzionale. Courtesy Zanat Avete coniato un termine: la sostenibilità universale. Cosa intendete? Quando abbiamo lanciato il nostro brand, nel 2015, nonostante raccontiamo una storia del fare quasi centenaria, volevamo integrare la nostra passione, la conoscenza e le idee nella visione del brand. C’era già un gran parlare di sostenibilità, ho lavorato per anni come development economist e vedevo che le aziende guardavano molto all’essere sostenibili, più all’etichetta che alla sostanza. Ma essere sostenibili significa molto di più, riguarda l’impatto sull’ambiente, sulle persone e sui nostri 60 dipendenti, sulla comunità e sul patrimonio culturale. Perché avete scelto questa mission della sostenibilità? Eravamo un team di persone con un background in sviluppo sostenibile, giustizia e soccorso sociale, architettura. Tra le altre cose, condividevamo tutti la passione per il design e per la lavorazione del legno. Sognavamo un brand che mettesse la stessa attenzione nel design e nella realizzazione dei nostri prodotti, e su altri aspetti del business che avessero come scopo quello di migliorare le case dei clienti, provando a migliorare anche il mondo. Chiamiamo questa pratica “Sostenibilità Universale”, perché miriamo all'efficacia di ogni azione che intraprendiamo come azienda. Molto ambizioso. E l’artigianalità? Vogliamo preservare, proteggere e promuovere l’artigianalità, ne abbiamo parlato anche con De Lucchi. L’intenzione è quella di rimanere connessi con la tradizione, con i materiali lavorati a mano, sposando anche l’alta tecnologia. Di fatto vogliamo creare prodotti senza tempo, centenari. La longevità dei prodotti è un aspetto davvero essenziale, fa in modo che si crei una sorta di memoria negli oggetti da tramandare di generazione in generazione, dove depositare emozioni attraverso il legno e i materiali che provengono dalla natura. Courtesy Zanat 02 Zanat, Grandfather Adem at work Courtesy Zanat Courtesy Zanat Courtesy Zanat Zanat, Craft Zanat, Craft DOM by Michele De Lucchi for Zanat Morpho Bench by Patrick Norguet for Zanat Visita la pagina dell’azienda 25 ottobre 2021 Tags Sostenibilità Share