Sei libri che riflettono sulla progettazione di sedie, tavoli e workspace
Da Hans J. Wegner a Carlo Scarpa, passando per il classico Autoprogettazione? di Enzo Mari. E alcuni tra gli studi più recenti su come stia cambiando il luogo di lavoro
Se si fanno i conti a grandi linee, ciascuno di noi che svolga un lavoro “intellettuale” e conduca una vita cosiddetta “sedentaria” può arrivare a trascorrere fino a 15 ore al giorno seduto. Di sicuro almeno otto, le ore d’ufficio, cioè un terzo della nostra giornata. Si capisce bene, allora, l’importanza anche progettuale della categoria sedie-tavoli e, perché no, workspace, lo spazio dedicato al lavoro, che la pandemia ci ha spinto a organizzare spesso anche nei nostri appartamenti.
Qui proponiamo una selezione di libri, tra classici e nuovi, a tema sedie, tavoli e workspace. A partire da una sorprendente antologia di racconti.
Oggetto quasi
Cosa succederebbe se gli oggetti smettessero di essere presenze passive nella nostra vita, puri oggetti d’utilizzo, ma assumessero invece capacità di pensiero, decisione e valutazione morale? È quello che si è immaginato lo scrittore portoghese José Saramago, premio Nobel per la letteratura 1998 nella sua raccolta di quattro racconti pubblicata per la prima volta nel 1978. Poco a poco, gli oggetti, tra cui una sedia e un’auto, diventano indipendenti e si impadroniscono della realtà. In Sedia, appunto, l’oggetto spinge l’uomo che vi è seduto sopra a cadere, come al rallentatore. I critici vi hanno ravvisato la metafora della fine del dittatore portoghese Salazar, morto cadendo da una sedia nel 1970. Ovviamente un messaggio surreale, quello dell’autore, ma un divertente e utile esercizio quasi metafisico che può diventare anche spunto progettuale.
Titolo: Oggetto quasi
Autore: José Saramago
Casa editrice: Universale Economica Feltrinelli
Anno di pubblicazione: 2014 (ed. originale 1978)
Pagine: 136
Lingua: italiano
Wegner: just one good chair
Pubblicato in occasione del centenario della sua nascita, il libro celebra le sedie di Hans J. Wegner (1914-2007), che hanno contribuito a rendere il design danese famoso nel mondo. Formatosi come apprendista ebanista, Wegner è uno dei maggiori rappresentanti dell’organicismo, corrente del modernismo che unisce eleganza e funzionalità e che ha influenzato la produzione di tanti designer scandinavi. Nella sua vita, il designer ha creato circa cinquecento prototipi di sedie, che era solito assemblare manualmente utilizzando tecniche di falegnameria tradizionali come, per esempio, l’incastro maschio/femmina, cento delle quali entrate in produzione. Nel volume si trovano ovviamente i classici più famosi, come la China Chair (1943) o la Y Chair (1950), ma anche la Round Chair su cui era solito sedere John F. Kennedy, ora nota semplicemente come The Chair (1949), e le più ironiche Peacock Chair (1947) e Ox Chair (1960), durante la creazione della quale dichiarò: «Dobbiamo stare attenti a non prendere le cose troppo seriamente. Dobbiamo giocare, ma dobbiamo essere seri nel farlo!».
Titolo: Wegner: just one good chair
Autore: Christian Holmstedt Olesen
Casa editrice: Hatje Cantz Verlag Gmbh & Co Kg
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine: 256
Lingua: inglese
New York, New Workspace
Se ormai si può lavorare con un computer ovunque, qual è il senso attuale di uno spazio di lavoro dedicato? Il libro, attraverso l’analisi di uffici grandi e piccoli, spazi domestici attrezzati per il lavoro, atelier, atelier e studi di architettura internazionali (tra cui Casa Kostner, abitazione e studio progettati da MoDus Architects a Castelrotto, Bolzano) conclude che uno spazio definito per il lavoro è ancora necessario, anche se sta cambiando rapidamente, influenzato dal nuovo atteggiamento nei confronti del lavoro di millennial e Gen X, dallo sconvolgimento sociale e dall’innovazione tecnologica. Per questo si rende ancora più necessaria una riflessione progettuale che metta al centro il benessere dell’ambiente di cui la forza lavoro ha oggi più che mai bisogno. Il volume mette particolare enfasi al design dello spazio, in particolare degli interni, ponendo basi e quesiti indispensabili per i progettisti.
Titolo: New York, New Workspace: Innovative design in a connected world
Autore: Ruth Slavid
Casa editrice: Riba Publishing
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 176
Lingua: inglese
I tavoli Scarpa per IUAV
Nati da artigianalità, design, architettura e “saper fare”, i tavoli progettati da Carlo Scarpa per l’Università Iuav di Venezia accolgono da oltre cinquant’anni generazioni di studenti e progettisti, sempre attuali nel rispondere alle loro esigenze funzionali. Questo volume ne traccia un po’ la storia e l’apparente magia, lasciando aperte le conclusioni sui motivi di tanto successo anche funzionale, ancora non ben e precisamente compresi. Tramite voci differenti, esperienze e ricerche, viene ricostruito il nucleo originario progettuale dei tavoli, ma anche gli aspetti materiali, fino alla lavorazione artigianale dei fabbri Paolo e Francesco Zanon. In pratica si tratta di oggetti apparentemente molto lontani dalla complessità delle forme e delle relazioni tra materiali che hanno sempre caratterizzato l’opera di Scarpa, ma in grado di rispondere ancora oggi alla perfezione alle varie e mutate richieste dei suoi tanti fruitori.
Titolo: I tavoli Scarpa per IUAV
Autore: a cura di Valeria Tatano
Casa editrice: Anteferma Edizioni
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 116
Lingua: italiano