Manifestazioni Tutti i numeri di The Lost Graduation Show Aggiungi ai preferiti Calcheranno le scene di “supersalone” 48 scuole di design (selezionate su oltre 300 che hanno risposto all’open call) provenienti da 22 Paesi con 170 progetti. Una delle mostre più attese di “supersalone” è The Lost Graduation Show, a cura Anniina Koivu, che metterà in scena 170 progetti di studenti diplomatisi tra il 2020 e il 2021, provenienti da 48 scuole di design di 22 Paesi. Una selezione non facile dal momento che all’open call di inizio giugno hanno risposto quasi 300 scuole da 59 Paesi. Un successo da attribuire al format dell’esposizione: un unicum nella storia del Salone che vedrà coinvolti tutti i settori del furniture design, ma non solo. Incursioni nel mondo della mobilità, del design inclusivo, medico e sportivo, della ricerca sui materiali e sulla sostenibilità del progetto racconteranno lo stato dell’arte di un intero settore. Una mostra che vuole fungere da stimolo perché le scuole educhino sempre più a un design che sappia farsi veicolo di idee “disruptive” e generare progetti responsabili, intelligenti e fruibili oggi e domani. Ed è proprio così che il Salone del Mobile.Milano si fa supporter delle scuole di design nella loro opera di promozione della nuova generazione di progettisti, narrandone entusiasmi, coraggio e fatiche in un momento di profonda transizione della professione. The Lost Graduation Show, nel padiglione 4, sarà una mostra governata da un’urgente necessità: creare un’esposizione temporanea dove nessun materiale venga sprecato. Concepito come un paesaggio omogeneo, l’allestimento si basa così su un unico materiale, il blocco Ytong in calcestruzzo aerato autoclavato fornito da Xella Italia: modulare, di provenienza locale, fa parte di un sistema circolare e riutilizzabile. Una volta smantellata, l’istallazione sarà interamente restituita al ciclo produttivo del materiale da costruzione. Tre Miglia by Matteo Brasili NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano Image credit: Matteo Brasil In Europa è la Germania, il Paese rappresentato da più istituti (ben otto) con la Bauhaus Universität (Weimar), l’Hochschule für Technik und Wirtschaft (Berlino), l’HFG (Karlsruhe), l’UDK (Berlino), la FHP University of Applied Sciences (Potsdam), l’ABK Staatliche Akademie der Bildenden Künste (Stoccarda) e la Weißensee Kunsthochschule (Berlino); è seguita dall’Italia con le sue sei scuole: lo IED, la Free University of Bolzano, NABA, il Politecnico di Milano, la Scuola Politecnica di Design, l’UNIRISM (San Marino); e dalla Gran Bretagna con quattro isitituti: la Central Saint Martins, la Falmouth University, la Nottingham Trent University, il Royal Collage of Art; a seguire la Francia con l’Ecole des Arts Décoratifs, l’École Nationale Supérieure de Création Industrielle, la Strate School of Design; la Polonia con l’Academy of Fine Arts (Varsavia), l’Uniwersytet SWPS (Varsavia), l’Academy of Fine Arts (Breslavia); la Spagna con la Catalunya School of Design and Visual Arts (Catalonia), l’University School of Design, Innovation, and Technology (Madrid), IE School of Architecture and Design (Madrid); il Belgio con l’University College West Flanders e l’Ecole nationale supérieure des arts visuels de La Cambre; la Svizzera con l’ECAL e la Zürcher Hochschule der Künste; la Finlandia con l’Aalto School; i Paesi Bassi con la Design Academy di Eindhoven e la Svezia con la Lund University. Conditional Longevity: The Umbrellas by Charlie Humble Dalle Americhe giungeranno scuole canadesi, la Emily Carr University of Art + Design e l’Université du Québec à Montréal; messicane, la National School of Architecture, Art and Design Tecnológico de Monterrey /Mexico City, e statunitensi, il Pratt Institute (NY) e la Rhode Island School of Design. Folta anche la rappresentanza di scuole asiatiche. Dall’India parteciperanno il National Institute of Design e The Design Village; dall’Indonesia, la Bandung Institute of Technology; da Israele Shenkar Engineering. Design. Art; dal Giapppone Musashino Art University; dal Qatar, la Virginia Commonwealth University; dalla Russia la Moscow State Stroganov Academy; da Singapore LASALLE College of the Arts e dalla Corea del Sud la Hanyang University. Seam of skin by Chiaki Yoshihara “Ogni anno, la visita al Salone del Mobile.Milano è fonte di energia e nuove idee”, afferma Anniina Koivu, curatrice della mostra. “Oggi, dopo un blackout di 18 mesi, non vediamo l’ora di accelerare, tornare a produrre, incontrarci di persona, divertirci. Sono sicura che “supersalone” interromperà la modalità stand-by in cui tutti languiamo. The Lost Graduation Show offrirà un’occasione unica per riprendere le fila del discorso, valutare con occhi nuovi quali sono i temi più urgenti di cui il design si dovrebbe occupare e quali direzioni dovrebbe scegliere. Quale modo migliore per ripartire se non prestando attenzione agli interrogativi della nuova generazione di designer e alle risposte che sta proponendo? Il bello sarà scoprire come i temi che più stanno a cuore ai giovani creativi siano sorprendentemente simili in tutto il mondo. Raccoglierli tutti insieme su un palcoscenico globale rappresenta l’opportunità di un rinascimento”. Oltre all’esposizione fisica, una piattaforma digitale – @thelostgraduationshow – ospiterà tutte le opere selezionate perché possano raggiungere un pubblico ancora più ampio e permetterà a chiunque lo desideri di contattare direttamente i giovani creativi. Infine, una giuria di esperti internazionali e protagonisti del mondo del design valuterà i progetti presentati e premierà i migliori in ogni categoria.