Urban Hive Milano, un hotel impreziosito dal colore e dal design
Dal restyling dello storico Carlyle Brera nasce un hotel 4 stelle dal mood informale, che unisce business e leisure, aree coworking e lounge bar. Firma il progetto Vudafieri Saverino Partners
Nel cuore di Milano ha appena aperto una nuova destinazione per l’ospitalità. Urban Hive - parte di Hively Hospitality, gruppo che conta 80 hotel in 6 paesi - è un hotel 4 stelle adatto a un pubblico di viaggiatori in cerca di sensazioni di autentica milanesità, ma che si presenta anche come spazio polifunzionale, in cui vivere esperienze. L’obiettivo? Quello di ricucire il legame tra hotel e città, in un rapporto di continuo scambio con la vita del quartiere.
Ci troviamo lungo Corso Garibaldi, nel cuore di Brera, con la sua eredità storica, intellettuale e creativa, con i suoi caffè e bistrot, cinema e teatri, cortili nascosti e botteghe di artisti. Questo il carattere che ha ispirato l’anima di Urban Hive come struttura lifestyle integrata nel contesto. Vudafieri Saverino Partners, architetti milanesi con sede anche a Shanghai, hanno firmato il progetto di riqualificazione che ha riguardato il concept, gli spazi comuni e le 97 camere e suites. La formula ricorda quella degli open house hotel, molto diffusi nell’ospitalità internazionale, che punta a unire business e leisure, aree coworking e proposte per il fitness e il relax, realizzando luoghi confortevoli, intimi e dinamici al tempo stesso, in cui sentirsi a casa, anche grazie a proposte d’arredo molto centrate. Qui entrano infatti in campo brand noti nel mondo del design: da Arflex a Calligaris, da Montbel a Pedrali, da Saba a Seletti fino a Contardi.
Gli architetti hanno realizzato il progetto d’interni e la soft decoration dell’hotel reinterpretando in chiave contemporanea la tradizione del design “alla milanese”, citando i miti e i simboli della città, dalla Madonnina al Bar Basso.
Al piano terra la lobby unisce funzioni come quella di lounge bar e spazio per eventi, anche grazie a Portico84 Cafè&Bar, dove si nota il bancone semicircolare con gli sgabelli Babila in frassino, firmati da Odo Fioravanti per Pedrali. Le scelte d’arredo dettano l’atmosfera in tutti gli spazi comuni, dove le pareti sono caratterizzate da un elegante Blu Pavone: dalla lobby al piano meno 1 fino al mezzanino, spazio che dopo la colazione si trasforma in coworking space. Dalle proporzioni eleganti dell’Elettra Armchair di Arflex, un classico dell’office anni ’50 disegnato dai BBPR, alla leggerezza di un pezzo come la Héra, rivestita in tessuto, firmata dal designer francese Patrick Jouin per Pedrali. Dalle linee morbide della poltrona lounge Rose 03041 disegnata da Edi & Paolo Ciani per Montbel, in colori accesi e vitamici, ai toni contemporanei del rosso scuro e del viola delle poltroncine imbottite Puffy, disegnate da Busetti Garuti Redaelli per Calligaris, brand presente anche con le poltroncine Medea dalla silhouette avvolgente e con gli sgabelli Tuka.
Dona un tocco sofisticato la poltrona da lettura New York Bergère, di Sergio Bicego per Saba, che si mescola ai comodi divani sul parquet in rovere chiaro, alle librerie in legno, all’oggettistica e alle incursioni vintage e pop - sempre iconiche le Armchair Lipsticks di Seletti, disegnate da ToiletPaper - oltre a grafiche e illustrazioni che rendono l’ambiente caldo, rilassato e accogliente. A livello di illuminazione si nota un pezzo senza tempo come la Audrey Fl, ispirata al celebre cappello indossato da Audrey Hepburn nel film “Colazione da Tiffany”, disegnata da Massimiliano Raggi per Contardi e presente in diverse zone dell’hotel. Lo spazio dell’hotel è impreziosito dalla carta da parati che raffigura architetture e icone di Milano, realizzata su disegno di 150UP, studio creativo che ha seguito la visual identity del progetto realizzando grafiche per gli interni, gli ascensori e le finestre oltre che per i piatti in ceramica e i poster.
Di particolare impatto è stato il lavoro di ridefinizione delle 97 camere e suites dell’hotel dall’atmosfera ricercata. Anche qui l’accurato studio sul colore ha dato vita alla scelta di tre palette differenti - rosa terracotta, verde menta e celeste - che si alternano su ogni piano. Il dialogo tra superfici e rivestimenti, dalle testiere dei letti in legno con inserti in metallo alla moquette dal patchwork geometrico lungo i corridoi, riflettono una scelta d’interior che rispecchia le due anime della milanesità contemporanea: il mondo del business e quello della creatività, di cui il quartiere di Brera è il simbolo per eccellenza.