Cradle

La poltrona Delfino di Erberto Carboni è un esempio significativo del filone di arredamento cosiddetto “organico”, che si sviluppa negli anni cinquanta e che trae ispirazione dalle forme della natu

Seguite le linee e le superfici fluide e dolcemente curve, che caratterizzano le poltrone Brigitte. 

La collezione Neptunia viene disegnata negli anni '50, come da un tratto continuo della serie Elettra, per dare amplia scelta nella progettazione di uffici e spazi pubblici.

Strips divano-letto, dove il rivestimento diventa parte integrante del letto: con una semplice cerniera, il letto viene coperto e rifatto, aggiungendo soltanto il cuscino.

“Le radici sono solide, racchiudono forza ed essenzialità. Gli steli e le foglie giocano tra di loro sfiorandosi per poi prendere direzioni diverse.”

Arflex sempre impegnata in un costante lavoro di ricerca e di realizzazioni presenta, 9000 di Tito Agnoli, una serie di sedili compatti e variamente articolabili.

Alba è una libreria per esporre e contenere, dall'eccezionale versatilità compositiva. I ripiani, grazie al fissaggio con un singolo perno, consentono di creare composizioni tonde.

Seguite le linee e le superfici fluide e dolcemente curve, che caratterizzano le poltrone Brigitte. 

Forma rigorosa per il divano componibile Naviglio, ma gradevolmente ammorbidita nelle linee, grazie ad un sapiente utilizzo di materiali.

Alla fine degli anni '60, l'architetto Cini Boeri rivoluziona il settore del mobile con il suo pezzo che è rimasto ormai un “evergreen” : il divano componibile Strips.

Un divano dalla struttura minimalista e rigorosa, per un effetto confortevole e decorativo al tempo stesso.

L’innata semplicità di questo movimento strutturale dona un senso di eterna luminosità, quando viene accoppiata con l’imbottitura della seduta e dello schienale alto.

Cini Boeri riprende il modello Bengodi disegnato nel 1974, scelta di arflex, sicura che sarebbe potuto piacere, oggi come allora.

arflex, per celebrare il grande successo del modello Marenco, che dura da 52 anni, ha pensato di realizzare la versione outdoor.

Bobo, disegnata da Cini Boeri nel 1967, è uno dei primi esempi di sedile monoblocco.

Proporzioni generose e una geometria amichevole, morbida e allo stesso tempo molto architettonica : questo è ciò che definisce il sistema di sedute Tokio.